Caporalato. La Cisal Caserta auspica la filiera etica

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Si è svolto questa mattina presso la sede della Prefettura di Caserta un importantissimo forum nell’ambito del progetto C.RE.A necessario a discutere ed approfondire le problematiche relative all’immigrazione e all’accoglienza nella provincia.Tra i tantissimi attori sociali del territorio che hanno risposto all’invito, la Cisal, il sindacato di Via Unità Italiana rappresentato dal Segretario Ferdinando Palumbo. Durante il dibattito che si è sviluppato al tavolo del gruppo di lavoro denominato “Emersione e presa in carico delle vittime dello sfruttamento e caporalato” il sindacalista ha argomentato la necessità di approcciarsi al fenomeno caporalato in maniera globale. “Non possiamo analizzarlo a segmenti” ha chiosato Palumbo “è il motivo per il quale ritengo che le filiere debbano rispondere ai dettami dell’etica. Se porti i pomodori in tavola o in fabbrica pagando un euro al chilo risulta evidente che hai risparmiato sulla manodopera. Il costo del lavoro e quelli della produzione infatti vengono spalmati sui prezzi finali. Senza sfociare nelle norme che regolano l’immigrazione, c’è bisogno di evitare in ogni modo la creazione di strutture illegali e parallele che organizzano assunzioni e mobilità. Avere una consapevolezza sindacale è determinante per tutti gli operatori ed è una questione che riguarda anche gli italiani”.

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