“Coltivare la memoria è ancora oggi un vaccino prezioso contro l’indifferenza e ci aiuta a ricordare che ciascuno di noi ha una coscienza e la può usare” Liliana Segre
A 13 anni dall’istituzione della Giornata della Memoria e nel 68° anniversario della liberazione del campo di sterminio di Auschwitz, avvenuta ad opera delle forze dell’Armata Rossa nel gennaio del ’45, desidero ribadire ancora una volta l’importanza del ‘fare memoria’, comunicando in vari modi il terribile ricordo del passato alle nuove generazioni.
Il dolore della Shoah, dell’Olocausto di milioni di esseri umani, è certamente una parte fondativa del nostro presente, ma c’è il rischio che oggi venga sfumato col passare degli anni, quasi come fosse un vecchio film in bianco e nero interessante per lo studio ma incapace di suscitare emozioni ed orrore. Perché ciò non avvenga dobbiamo invece diffondere incessantemente i valori che quella tragica esperienza ha insegnato all’Europa e al mondo intero.
La libertà e l’uguaglianza degli esseri umani, insieme alla dignità di ciascuno ed alla promozione della pace, hanno assunto il rango di valori di riferimento irrinunciabili anche e tanto più in seguito alle immani conseguenze causate dal loro mancato rispetto nel secolo scorso.
L’emergere di atteggiamenti xenofobi ed apertamente razzisti e la rinascita di inclinazioni politiche autoritarie e violente dimostra come sia più che mai necessario mantenere vivissimo il ricordo, elevata la soglia d’attenzione e proclamare ad alta voce l’insensatezza di fatti come la Shoah, la grave ed inquietante ‘banalità del male’ da cui dobbiamo difenderci sempre.
La memoria in tal senso è la nostra speranza in un futuro migliore.
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Giuseppe Vozza, Sindaco di Casagiove