Antonella Stefanucci e Edoardo Sorgente in “Titina, la Magnifica” al Teatro Nuovo
Sarà in scena sabato 17 dicembre 2022 alle ore 19.00 (replica domenica 18) al Teatro Nuovo di Napoli, Titina, la Magnifica di Domenico Ingenito e Francesco Saponaro, (quest’ultimo anche regista), liberamente ispirato dalla biografia “Titina De Filippo, Vita di una donna di teatro” di Augusto Carloni, con Antonella Stefanucci, nel ruolo di Titina, e Edoardo Sorgente, interprete di tutti gli altri personaggi, maschili e femminili del testo.
Presentato da Trianon Viviani, l’allestimento si avvale delle scene a cura di Carmine De Mizio, i costumi di Anna Verde, le luci di Gianluca Sacco.
Titina De Filippo è stata un’artista dei superamenti, ben oltre la condizione di compagna e sorella d’arte, eclettica ed esplosiva, capace di passare dal teatro al cinema con grande naturalezza.
Titina, la Magnifica mette in scena i pensieri, le emozioni, i sentimenti di una donna figlia, sorella, madre ma soprattutto attrice, interprete autentica del fuoco dell’arte che la portò ad innamorarsi sin da ragazzina del Teatro che le scorreva nelle vene e nella sua stessa anima sin dalla nascita.
Personalità affascinante, ricca d’interessi ma anche di private fratture esistenziali, ha saputo coniugare il suo sguardo indipendente a una poliedrica vivacità creativa. Si è confrontata con la nuova fisionomia assunta dalla donna contemporanea in un’intesa profonda con tutte le sue «personagge».
Sin dagli esordi ha sentito la necessità di una «stanza tutta per sé» in cui sperimentare il suo particolare percorso d’interprete tra teatro e cinema, di autrice di gustosi atti unici, soggetti cinematografici e sceneggiature, poesie, collage e olii.
La narrazione ripercorre alcuni avvenimenti centrali della sua parabola artistica ed esistenziale, seguendo una linea cronologica che ci conduce dall’infanzia fino agli ultimi anni, quando, obbligata ad allontanarsi dalle scene a causa di una grave malattia al cuore, cominciò a dedicarsi alla pittura e ai collages.
Maestra d’arte al fianco di grandi compagni di scena, Titina è stata Filumena ma non solo Filumena, come cercò di rammentare in quello straordinario numero di varietà in coppia con Mario Riva per Il Musichiere della Rai nel 1959.
Per raccontarla, al riparo dall’orizzonte filologico e imitativo, gli autori hanno scelto la tecnica compositiva dei collage a lei tanto cara, lavorando per frammenti, sketch, poesie e squarci autobiografici, in una rapsodia che tratteggia la figura di una donna-artista che ha illuminato il panorama culturale italiano del Novecento.