Settembre al Borgo, gli appuntamenti della seconda serata

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La seconda serata della cinquantesima edizione di ‘Settembre al Borgo’, anche quest’anno diretta da Enzo Avitabile, ospiterà due progetti di straordinaria importanza  e valore per la musica internazionale. Un cartellone che si conferma essere tra i più interessanti e di avanguardia degli ultimi anni nell’intera penisola italiana. In piazza Vescovado (tempo permettendo) si comincia alle 22.30 con uno dei polistrumentisti più talentuosi e cioè Luigi Cinque assieme all’Hypertext O’rchestra. Progetto messo a punto proprio per ‘Settembre al Borgo’. Lo spettacolo ha come titolo ‘Perse/phone project’, dedicato al mito di Persefone o Kore, divinità capace di essere signora dell’oscurità in quanto consorte di Ade, ma anche fautrice del ciclo del Sole in primavera ed estate, essendo figlia di Demetra. Intrisa di Oriente, essa è una delle principali figure della cultura Mediterranea del profondo. Perse/phone è, qui adombrata, come un’immagine metropolitana che abita un Pianeta immerso nel postumano, fatto di arcaico e futuro in un contesto multiculturale, multilinguistico e multivirale, in cui l’umanità sta perdendo via via la sua “immeritata“ centralità.

Luigi Cinque (sassofoni, bass clarinet, tastiere e voce), che il maestro Avitabile nel presentarlo alla stampa ha definito “Uno dei più grandi performer che abbiamo in Italia”, capace di fondere assieme suoni e culture ed unire contesti attraverso le note sarà accompagnato da un vero e proprio dream team. Si può cominciare dalla cantante Urna Chahar-Tughi, originaria della Mongolia e voce capace di ‘prendere’ due note contemporaneamente. Un mix di tradizione dei canti delle steppe centro asiatiche e sensibilità jazzistica che rendono le sue performance memorabili. Uno dei virtuosi del clarinetto a livello globale è sicuramente Gabriele Mirabassi, da anni protagonista di progetti importanti collaborando con artisti quali Richard Galliano o John Taylor, Ivano Fossati, Sergio Cammariere, Erri De Luca, Marco Paolini giusto per citarne alcuni. Ma non solo jazz, per lui che è anche uno dei maggiori interpreti di Choro brasiliano. Alireza Mortavi, invece, è uno dei signori del santur, uno strumento a corda pizzicato da due bacchette ad ho, tipico della musica medio orientale e della cultura persiana, con le quali Mortavi riesce in cose incredibili. Alessandro Santacaterina, che da qualche tempo ha sposato il progetto Hypertext O’rchestra è uno degli astri nascenti della chitarra battente ed infine a completare il quintentto che accompagna Luigi Cinque è Andrea Biondi al vibrafono, già vecchio collaboratore della Hypertext O’rchestra, ora una delle vere realtà del jazz europeo. L’Hypertext O’rchestra è l’orchestra a formazione variabile e fortemente multiculturale, che fin dalla metà degli anni novanta, ha calcato i palcoscenici di oltre trenta paesi di tutto il mondo (tra cui Spagna, Brasile, Russia, Giappone, Yemen, Pakistan, Libia, Turchia, Francia, Venezuela, Argentina, Colombia, Italia). In più di vent’anni di attività ha accumulato un’originale esperienza nella scrittura e nella rappresentazione in scena dei legami tra stili e culture diverse, tanto da essere stata proposta in più occasioni come ambasciatrice di pace e relazioni culturali in musica e poesia.

Alle 23.30 nel Duomo del borgo medievale casertano ci sarà un gradito ritorno, quello di Ashraf Sharif Khan, tra i più talentuosi interpreti del sitar dal Pakistan. Originario di Lahore, suo padre è stato uno dei più famosi maestri dello strumento,  Ustad Muhammad Sharif Khan Poonchwal ed appartiene all’illustre scuola di sitar tradizionale Poonch Gharana.
La musica di Ashraf combina una straordinaria competenza tecnica con la perfezione nell’espressione musicale. La bellezza melodica del suo stile, accentuata dal suo sviluppo ritmico dinamico e dalla tecnica virtuosa, producono un’esperienza musicale unica, ugualmente apprezzabile per i principianti e gli intenditori della musica dell’Asia meridionale. La sua musica trascende i confini regionali ed è accessibile a tutti. 

Ashraf Sharif Khan ha portato il suo sitar in giro per il Mondo rappresentando il Pakistan e la musica dell’Asia Meridionale, di cui è docente alla Norwegian Academy of Music di Oslo. Inoltre ha recitato nel film Enzo Avitabile Music Life (2012) del regista premio Oscar Jonathan Demme e ha pubblicato quattro album in studio e dal vivo.

Settembre al Borgo, però, è anche Un Borgo di Libri, rassegna ideata da Luigi Ferraiuolo che ha previsto per la serata del 2 settembre ben tre appuntamenti a partire dalle ore 19. ‘Goya tra arte e psiche’, un dialogo tra la docente universitaria dell’UniCampania e storica dell’arte Rosanna Cioffi e lo psicanalista Roberto Perrotti moderati dalla giornalista Mariarosaria Di Cicco, in collaborazione con il Festival dell’Erranza. A seguire, sempre in piazza del Duomo, ci sarà il secondo appuntamento dal titolo ‘Scritture americane in ricordo di Francesco Durante’, giornalista e docente scomparso nel 2019 e già direttore artistico del Salerno Festival Letteratura. In più ha insegnato lettaratura e cultura degli Italiani d’America al Suor Orsola Benincasa e Letterature comparate all’Università di Salerno. Proprio una delle sue colleghe Ines Mainieri sarà ospite assieme a Vladimiro Bottone e Mirella Armiero per ricordare Durante. Le letture saranno affidate all’attore casertano Alex Tebano. Ultimo appuntamento, un po’ più defilato, a Casola nel palazzo Iadevaia ci sarà un vero e proprio spettacolo culturale interattivo, nato dalla collaborazione di Luigi Ferraiuolo con Maria Pia Dell’Omo e Caspar Campania. Uno Slam Poetry a squadre, in cui si fronteggeranno le poetiche di Pier Paolo Pasolini e Iosif Brodskji. Due figure molto amate della poesia del ‘900 che seppur in epoche leggermente differenti e con modi di pensare non proprio simili hanno saputo raccontare Roma e l’Italia, ma non solo anche la società. Due squadre da 4 ‘interpreti’ si cimenteranno in un cover puro di poesie da scegliere tra quelle assegnategli. Il pubblico per acclamazione deciderà di volta in volta chi avrà interpretato al meglio la poesia declamata e al termine ci sarà un solo vincitore, che incarnerà idealmente la poetica dell’uno o dell’altro. Così la casertana Maria Pia Dell’Omo sull’evento delle 21: “Un modo non consueto di presentare la poesia e di imparare a conoscere gli autori in un modo interattivo e divertente. Poi lo slam poetry, anche se questa volta è in una versione ‘cover’, sta  avendo sempre più successo in Italia. Basti pensare che due team italiani sono stati campioni del Mondo negli ultimi due anni. Magari, dopo questa esibizione i partecipanti tra il pubblico approfondiranno si Pasolini che il premio nobel Brodskji”.

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