Biennale di Venezia: l’aversano Giovanni Vanacore esposto in mostra

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Giovanni Vanacore, classe 1999, nato ad Aversa, è primo classificato nella sezione “Poesia Visiva” del bando “Artefici del nostro tempo”, rivolto ad artisti under 35.

In quanto vincitore della sua categoria, espone al padiglione Venezia della Biennale Arte 2022, considerata tra le più importanti mostre d’arte al mondo. Il padiglione Venezia fa parte dei 30 padiglioni ospitati dai Giardini della Biennale. L’esposizione, giunta alla sua 59° edizione e dal titolo “Il latte dei sogni”, a cura di Cecilia Alemani, è organizzata dalla Biennale di Venezia presieduta da Roberto Cicutto e si concluderà il 27 novembre 2022.

Autoritratto” è il titolo della videoinstallazione del giovane artista campano; un ritratto generazionale, un grido di ribellione contro un’epoca caratterizzata da una corsa sfrenata alla produzione. Vanacore ha creato, partendo dal suo stesso volto, un modello 3D su cui scorre incessantemente un unico verso: “Ama il mio silenzio, spesso non ho altro” – una richiesta d’amore che viene ripetuta all’infinito da quel volto che guarda lo spettatore dritto negli occhi, esigendo un contatto vero.
L’opera è stata acquistata dalla Fondazione Musei Civici di Venezia per una generosa somma di denaro, entrando a far parte del suo archivio permanente.

A seguire, il testo della motivazione della Giuria:

“La Giuria concorda nell’assegnare il primo premio all’opera “Autoritratto” di Giovanni Vanacore per il forte impatto empatico dell’immagine, del movimento e della frase poetica. Secondo la Giuria l’artista ha saputo dar forma, attraverso un atto estetico, ad un pensiero psicologico di introspezione usando più linguaggi del nostro tempo, facendo convivere il meccanico ed il digitale, e ha saputo creare una relazione speciale e intima con lo spettatore interpretando con grande originalità “The milk of dreams” – “Il latte dei sogni”, titolo della Biennale Arte 2022″.

«Il latte dei sogni – dichiara Alemani – è stata concepita e realizzata in un periodo di grande instabilità e incertezza. La sua genesi ed esecuzione hanno coinciso con l’inizio e il continuo protrarsi della pandemia di Covid-19 che ha costretto La Biennale di Venezia a posticipare questa edizione di un anno, un evento che, sin dal 1895, si era verificato soltanto durante la Prima e la Seconda guerra mondiale.[…]

Il latte dei sogni non è una Mostra sulla pandemia, ma registra inevitabilmente le convulsioni dei nostri tempi. In questi momenti, come insegna la storia della Biennale di Venezia, l’arte e gli artisti ci aiutano a immaginare nuove forme di coesistenza e nuove, infinite possibilità di trasformazione».

Giovanni Vanacore, scrittore e fotografo, ha un laboratorio d’arte situato nel centro storico di Aversa; appassionatamente lo divide con altri giovani artisti e adorano definirlo il loro “Covo”.

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