LA MEDEA DI PORTAMEDINA, SABATO 26 IN SCENA AL TEATRO GLORIA DI POMIGLIANO D’ARCO

La compagnia teatrale G.N.T. porta in scena l'opera noir La Medea di Portamedina per la regia di Salvatore Di Marzo.

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Passione carnale, mente spietata e amore-ossessione sono il movente di un assassinio duplice ed efferato commesso da Coletta Esposito il 19 maggio 1793 a Napoli, quando il padre di sua figlia, Cipriano Barca, dopo aver rinnegato la promessa di portarla all’altare, decide di convolare a nozze con la bella Teresina. Annientata dal sentimento di vendetta, Coletta a sangue freddo decreta la sentenza per l’uomo, colpevole di averla tradita, e consuma il più atroce dei delitti.

Dal calco dell’antica tragedia di Euripide, nasce “La Medea di Portamedina”, il personaggio sconvolgente ed intenso che ha preso forma nel 1882 attraverso la penna del grande scrittore napoletano Francesco Mastriani. L’opera, in cui l’amore è l’alibi del male, sarà presentata Sabato 26 Marzo 2022 alle ore 20.00, presso il Teatro Gloria di Pomigliano d’Arco (NA), per la regia e drammaturgia di Salvatore Di Marzo e con il patrocinio del Comune di Pomigliano d’Arco. In scena debuttano gli attori della compagnia G.N.T – Gruppo Teatrale Nascente – associazione no profit nata oltre dieci anni fa da un’idea di Salvatore Di Marzo, Enza Panico e Carmela Lanza, in collaborazione con Elisa Ascione e Rosa Cosentino, perseguendo lo scopo di attivare sul territorio un circuito artistico inclusivo e per consolidare il valore universale e sociale del teatro, come espressione artistica ed introspettiva.

La Medea di Portamedina è stata pensata per rispecchiare i drammi, purtroppo ancora attuali, che dissacrano il valore della maternità e scarnificano i fondamenti dell’amore. Coletta Esposito è una popolana cresciuta negli spasmi emotivi di una bambina abbandonata dalla madre e affidata alla ruota degli esposti. È dunque etichettata dalla società come una figlia della Madonna. Nel fil rouge di una storia di “amore” e di possesso ambientata a Napoli tra Sette e Ottocento, si tesse il dramma esistenziale di una donna prigioniera della sua realtà distorta, che ha radici in un’infanzia fatta di solitudine e costrizione.

La performance teatrale oltre a Coletta Esposito, interpretata da Monica Plaitano, e Cipriano Barca, interpretato da Totò Caprioli, porterà in scena il cast composto da: Agoretti Elisabetta, Allocca Carmela, Canò Maria Pia, Castro Daniele, Ceruetto Ermanno, Ciccarelli Fiorella, Cuorvo Antonio, Di Marzo Salvatore, Di Nardi Anna, Di Sena Alessandro, Di Sena Felice, Fiore Saverio Ernesto, Fonderico Raffaella, Foria Claudia, Gullo Maria Laura, Mastroianni Melania, Mautone Angela, Micillo Claudia, Mollo Francesco, Napolitano Natascia, Piccolo Anna, Preziuso Francesco (assistente regia), Rea Santo, Rivellini Marina, Terracciano Grazia, Tomasso Annarita.

Rossella Sodano è all’aiuto regia e direzione scenica, le scenografie sono a cura di Rea Santo e Rea Nunzia. I costumi di scena sono di Ciccarelli Fiorella e Rea Nunzia.

Per info e prenotazioni: 338. 544 09 09/ 338. 696 22 67

Lo spettacolo si realizza nel rispetto delle misure di contenimento antiCovid-19.

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