Nadia Verdile a Riardo porta il suo Carne Viva

De Pandis: grande gioia per noi questo incontro

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Appuntamento fatto di parole e di emozioni sabato 12 marzo, alle 17, a Il Casale di Riardo. Nadia Verdile e il suo “Carne Viva. Saga italiana fra Otto e Novecento”, ospite dell’Associazione socio-culturale alto casertano. Il libro che ha raccolto grandi consensi di critica e apprezzamento dei lettori ha da poco ricevuto il premio nazionale “RinnovaMenti”. «La storia narrata da Verdile – spiega Antonio De Pandis, presidente dell’Associazione alto casertano – si svolge nel Molise ancora unito all’Abruzzo, tra la seconda metà dell’Ottocento e i primi anni del nuovo secolo. Tempo di fame e di stenti dove la povertà era la regola. Dopo gli anni ribelli e tragici del brigantaggio, in quello scorcio di fine secolo, tutto era precipitato nell’oblio delle istituzioni. Padroni da una parte, servi dall’altra. Ma anche per i ricchi qualche volta c’erano i divieti. Amare, per esempio, era un lusso non necessario. Qualche volta bandito. Da questo aborto obbligato dei sentimenti nasce il romanzo che presenteremo a Il Casale. Verdile è anche socia onoraria della nostra associazione». Questo libro è figlio di una comunità di persone a cui l’autrice è fortemente legata da sentimenti profondi. «Nasce dalla mia inesausta sete di storia e storie del mio popolo – aggiunge Verdile -, poi dalla fortuna che non mi ha mai abbandonata nelle mie ricerche, dal fato a cui non credevo e che invece, inatteso, mi ha immersa tra persone, luoghi, ricordanze. Nasce dagli incontri con la mia gente, dalle testimonianze antiche di chi non c’è più e da quelle di chi oggi conserva ancora il ricordo dei miei». Il libro narra la storia di Concetta e Umberto, i suoi bisnonni, figli di un tempo e di una società che marchiavano a fuoco i destini, segnati per sempre dalla scala sociale. In questa narrazione tutto è vero. Persone, nomi, passioni, fatti, viaggi, epiloghi ricostruiti in anni di ricerche negli Archivi, italiani ed esteri. Storia di una famiglia, ma anche paradigma e saga di un popolo con i suoi squilibri sociali, i drammi della miseria, dei pregiudizi, dell’emigrazione, delle contrapposizioni ideologiche e politiche. Di persone e gruppi, famiglie e classi, archetipi di una società i cui problemi ancora oggi sono “carne viva”. Allora, al tempo dei protagonisti e della corolla di personaggi e discendenti che ad essi si accompagna, erano tragica realtà, da accettare con la rassegnazione dell’ignoranza, della cristallizzazione delle convenzioni e dei rapporti sociali dei secoli precedenti. Una copertina d’autore segna il testo edito da Pacini Fazzi Editore in Lucca. È di Lewis Hine, tra i più grandi fotografi sociali della storia, occhio narrante dell’emigrazione a cavallo dei due secoli, la foto che campeggia sotto “Carne Viva”.

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