23 febbraio: si presenta il romanzo La signorina e l’amore alla Feltrinelli di Napoli

Dialogano con l’autrice del romanzo storico i giornalisti e scrittori Marco Demarco e Titti Marrone, con canzoni d’epoca interpretate da Monica Assante Di Tatisso: in primo piano la storia di un amore proibito durante il fascismo

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La storia di un amore proibito e assoluto in epoca fascista fino al trauma della guerra in una Napoli dalla bellezza incontaminata. Mercoledì 23 febbraio, alle 18.30, alla Feltrinelli di Napoli in via Santa Caterina a Chiaia n. 23 angolo Piazza dei Martiri, si presenta il romanzo “La signorina e l’amore” di Giovanna Mozzillo, Marlin editore. Con l’autrice, interverranno i giornalisti e scrittori Marco Demarco, già direttore del “Corriere del Mezzogiorno” ed editorialista del “Corriere della Sera”, e Titti Marrone, già responsabile delle pagine culturali del “Mattino” e in libreria con il romanzo “Se solo il mio cuore fosse pietra”, alla presenza dell’editore Sante Avagliano, che farà un breve saluto. La cantante e attrice Monica Assante Di Tatisso interpreterà alcune canzoni d’epoca in linea con il periodo al centro della narrazione, dal 1925 al 1942. Ingresso libero, con obbligo di Green Pass rafforzato e mascherina FFP2.

Il libro è tornato in libreria e negli store online (Collana “Il portico”, pagine 352, € 16,90), vent’anni dopo la prima uscita grazie a Marlin editore, casa editrice fondata da Tommaso e Sante Avagliano, con introduzione del giornalista e storico Mario Avagliano e nella quarta di copertina un commento di Raffaele La Capria.

 «Per anni una condizionante vicenda editoriale ha sconsigliato di riproporre il romanzo che nel 2001 ottenne un discreto successo, tale da farlo considerare un piccolo classico. Adesso l’iniziativa della Marlin rappresenta una ripartenza necessaria perché chi a suo tempo l’ha apprezzato si stupisce di non trovarlo in libreria», sottolinea con soddisfazione l’editore Sante Avagliano.

«Da dove nasce il mio romanzo? La mia prima esigenza è stata quella di far rivivere mia zia Rosella, che tanto mi ha dato. Un’altra esigenza è stata quella di raccontare la storia della mia famiglia e dei valori che mi ha trasmesso. E poi, soprattutto, ho voluto resuscitare la realtà di allora perché, anche se non è passato nemmeno un secolo, tutto attorno a noi è cambiato come se fossero trascorsi mille anni. Inoltre, desideravo rappresentare Napoli in tutta la sua incantata bellezza», spiega l’autrice. Da qui un romanzo storico che sa parlare all’oggi: «Questo inquieto inizio di millennio pare voler voltare le spalle al passato. E invece riconoscerlo, malgrado gli orrori che annovera e proprio in virtù delle consapevolezze che se ne traggono, è indispensabile per comprendere il presente e costruire il futuro», osserva Giovanna Mozzillo.

Scrive Mario Avagliano nella sua introduzione: «Quando un romanzo come “La signorina e l’amore” di Giovanna Mozzillo torna in libreria dopo vent’anni, dopo aver avuto varie ristampe, vuol dire che il suo linguaggio è ancora contemporaneo e che c’è voglia da parte del pubblico dei lettori di rivederlo in circolazione. Una voglia che trova la sua origine in varie ragioni. Innanzitutto, nel fatto che narra la storia di un grande amore, proibito, clandestino, battagliato, sofferto, ma al tempo stesso tenero, esaltante, divorante: perciò irrinunciabile. E di come, sull’onda di questo amore, la protagonista, Rosella, trovi il coraggio di non piegarsi alle convenzioni dell’epoca, anzi si trasformi da fanciulla ingenua e confusa in donna forte e consapevole della propria identità, in un mondo ancora sessista. Ancor più difficile sottrarsi al fascino della vicenda quando lo scenario in cui si svolge è la Napoli incontaminata degli anni ’30».

Di rilievo pure la riflessione del grande scrittore Raffaele La Capria, che spicca nella quarta di copertina: «Nel narrare di un amore proibito ma irrinunciabile nella Napoli del fascismo e della guerra, questo romanzo sa offrirci un ritratto, dolente o ammiccante, ma sempre verissimo, dell’epoca in cui la borghesia, benché arroccata nei propri privilegi, indulgeva senza remore al sentimentalismo delle canzoni del tenore Tito Schipa. Un libro in grado di riscattare quella carenza di “narrativa borghese” che caratterizza la letteratura partenopea».

Il romanzo

Storia di un amore all’ennesima potenza al tempo del fascismo e della guerra. Un amore tenero, appassionato, inebriante, ma vietato dalle convenzioni dell’epoca. E perciò intessuto di laceranti attese, di ansie, di struggimenti, ma, ciò nonostante, anche di tanta, tantissima felicità. Ne sono protagonisti Leonardo, conteso tra il bisogno di tenerezza e le ambizioni professionali e mondane, e Rosella che, benché fragile e vulnerabile, trova nella fedeltà alle ragioni del cuore il coraggio di sfidare i codici di comportamento imperanti.

Intorno a loro, Napoli, ancora radiosa nella sua intatta bellezza, con il mare incontaminato di Posillipo, i pranzi allo scoglio di Frisio, le feste al Giardino degli Aranci, le cene nelle trattorie di Antignano, le serate al San Carlo, lo “struscio” a Toledo, i concerti in Villa Comunale.

Sullo sfondo le parate di regime, gli echi dei conflitti d’Etiopia e di Spagna, i cortei di studenti che cantano “Giovinezza”, e poi la guerra, i bombardamenti e il trauma della quotidianità sconvolta dall’emergenza.

 

 

 

 

 

Biografia

Giovanna Mozzillo vive e lavora a Napoli. Ha pubblicato: Le alghe di Posillipo (1994, II ed. 2011), Tempo di cicale (1995), Recita napoletana(1999, Premio “Naples in the World”, da cui è stato tratto il lavoro teatrale “Tempo scaduto”, diretto e rappresentato da Gea Martire), La signorina e l’amore (2001, finalista al Premio Morante 2002, II ed. 2002), Lavinia e l’angelo custode (2003), Quell’antico amore (2004), La vita come un gioco (2007, finalista al Premio Melfi 2008), Malgrado tu sia altrove (2014). È coautrice del volume collettivo La guerra e le bambine: sedici nonne raccontano (2014). In edizione Marlin i romanzi storici Ritorno in Egitto (2017) e Il canto del castrato (2019). Collabora alle pagine culturali di vari quotidiani e riviste, tra cui “Corriere del Mezzogiorno” e “Leggendaria”.

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