A Caserta alla DOP Terre Aurunche “Menzione di Merito” al Frantoio Oleario “Porto di Mola” per il Premio Sirena d’Oro di Sorrento 2021

Il più importante premio nazionale agli oli extravergine di oliva a denominazione di origine

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Galluccio, 16 giugno 2021. La “Menzione di Merito” del Sirena d’Oro di Sorrento 2021, il premio nazionale più importante dedicato agli oli extravergine di oliva a Denominazione di Origine Protetta, Indicazione Geografica Protetta e da Agricoltura Biologica, a Caserta, per l’areale di Produzione Terre Aurunche DOP “Porto di Mola”, il Frantoio delle famiglie Esposito- Capuano già titolari dell’omonima cantina situata a Galluccio alle pendici del Vulcano spento di Roccamonfina.

La premiazione a San Michele di Serino (AV), presso Villa Raiano, dove si è tenuto il convegno: “Le problematiche e le possibili soluzioni dell’intera filiera olivicola dal campo, passando per la trasformazione, alla commercializzazione” a cui, insieme al Presidente del Comitato Organizzatore del Premio Giuseppe Ercolano che ha ripercorso in sintesi la storia come lui l’ha definita di un Premio rivolto agli olivicoltori italiani con i suoi vent’anni di sacrifici e di successo, hanno preso parte anche l’Eurodeputato Paolo De Castro e l’Ass. all’Agricoltura della Regione Campania, Nicola Caputo.

A ritirare il premio, Antimo Esposito, l’anima dell’azienda “Porto di Mola” che ha creduto fin da subito e portato avanti insieme al nipote Antonio Capuano il progetto olio extravergine di oliva DOP Terre Aurunche, un olio che qualche mese fa, ha ricevuto un importante riconoscimento: le due foglie sulla Guida Oli d’Italia del Gambero Rosso.

Oggi, il giovane Capuano, è il general manager del frantoio e il Vicepresidente del Consorzio di Tutela, dove insieme ad altri 6 produttori si sta impegnando per far conoscere e catalizzare l’attenzione sulla DOP Terre Aurunche, sulla qualità dell’olio prodotto e sulle caratteristiche uniche e particolari delle cultivar locali.

Il Frantoio che sorge nei pressi di un antico porto commerciale di epoca romana, rinvenuto in uno scavo archeologico nel 1992 e che ha ispirato il nome dell’azienda, ed è un laboratorio di ultima generazione che grazie a metodi innovativi di estrazione a freddo assicura la produzione di un olio di alta qualità e una lavorazione fino a 40 quintali/ora. L’olio extravergine di oliva DOP Terre Aurunche, secondo il disciplinare di produzione, richiede l’impiego di olive provenienti per almeno il 70% dalla cultivar Sessana e per non meno del 30% di Corniola, Itrana e Tonacella, da sole o congiuntamente e il territorio che demarca la denominazione di origine, è situato nella parte nord della provincia di Caserta, nella zona intorno al vulcano spento di Roccamonfina, nei territori dei comuni di Caianello, Carinola, Cellole, Conca della Campania, Falciano del Massico, Francolise, Galluccio, Marzano Appio, Mignano Monte Lungo, Mondragone, Rocca D’Evandro, Roccamonfina, San Pietro, Sessa Aurunca, Sparanise, Teano, Tora e Piccilli.

È un onore aver ricevuto questo importante riconoscimento, una ‘luce improvvisa’ che arriva dopo un periodo pandemico grigio per le aziende dell’intero comparto olivicolo – ha commentato Antimo Esposito, la mente, il cuore e le braccia di Porto di Mola – siamo molto soddisfatti del lavoro fatto e siamo pronti ad accogliere le sfide del futuro. I risultati ottenuti, rafforzano la convinzione che bisogna sostenere i processi innovativi che possono generare un miglioramento degli standard produttivi”.

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