Uecoop, con i vaccini ripresa entro anno per 1 impresa su 2

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La riuscita della massiccia campagna di vaccinazione è considerata la chiave per una ripartenza dell’economica entro l’anno da più di 1 imprese su 2 (52%). E’ quanto emerge dal monitoraggio dell’Unione europea delle cooperative a livello nazionale in riferimento alle nuove linee guida del Governo con punti vaccinali aperti 12 ore al giorno per somministrare una dose ogni 10 minuti. Se oltre la metà delle imprese cooperative – sottolinea Uecoop – si aspetta che per la ripartenza ci vorrà tutto il 2021, mentre più 1 su 5 (21%) è più ottimista e crede che tutto accadrà nel giro sei mesi. E se da una parte il 15% teme che ci vorranno almeno due anni – continua l’indagine di Uecoop – esiste anche una nicchia del 3% di super ottimisti che ipotizza che potrebbero bastare tre mesi.

La campagna vaccinale è considerata così strategica che – spiega Uecoop – sono già 170 le cooperative che da nord a sud del Paese si sono messe a disposizione offrendo spazi per allestire “hotspot vaccinali” per immunizzare 500mila persone al giorno come è nei piani del Governo. Una operazione da coordinare con Stato, Regioni e uffici sanitari sui territori in modo da garantire la scelta delle strutture più adatte e l’organizzazione degli afflussi e delle vaccinazioni per permettere una più rapida ripartenza del Paese.

Anche perché dall’inizio dell’anno per quasi 2 imprese su 3 (74%) non c’è stata alcuna ripresa della propria attività rispetto al 2020 quando – spiega l’analisi di Uecoop – hanno chiuso quasi 100 imprese cooperative ogni mese con quasi tutti i settori colpiti dalle costruzioni ai servizi, dalle attività professionali allo spettacolo, dalla sicurezza al commercio, dalla logistica all’istruzione con cali del fatturato più o meno consistenti per oltre la metà (56%) delle realtà interpellate. Solo ¼ delle imprese cooperative (26%) ha registrato una ripartenza delle commesse e degli appalti ma nella maggior parte dei casi – conclude Uecoop – si è trattato di trend ancora deboli o moderati per far pensare a una vera e propria uscita dalla crisi generata dal Covid.

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