Imu sui terreni agricoli, il ministero dell’economia dà ragione ai consiglieri di Caiazzo Bene Comune

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Il Ministero dell’Economia e delle Finanze accoglie la tesi del gruppo di minoranza di Caiazzo Bene Comune ed intima al sindaco Stefano Giaquinto e alla sua maggioranza di correggere subito l’errore commesso, a fine novembre, in Consiglio Comunale all’atto dell’introduzione dell’Imu anche sui terreni agricoli.
Con una nota a firma della Direzione Legislazione Tributaria e Federalismo Fiscale presso il Dipartimento delle Finanze, il MEF ha risposto positivamente alla richiesta di chiarimenti e di intervento avanzata agli inizi di dicembre dai consiglieri di opposizione Michele Ruggieri, Marilena Mone e Mauro Carmine Della Rocca che, nella seduta consiliare del 30 novembre per la salvaguardia degli equilibri di bilancio, avevano invitato sindaco e maggioranza a non prevedere erroneamente le entrate derivanti dall’Imposta Municipale Unica sui terreni agricoli essendo il Comune di Caiazzo esentato dalla circolare ministeriale del 14 giugno 1993. Nonostante questo, però, l’amministrazione di Uniti per Caiazzo aveva comunque approvato la delibera, salvo poi fare parzialmente retromarcia qualche giorno dopo quando sul profilo Facebook del Comune, il Sindaco Giaquinto con un post avvisava i cittadini possessori di terreni agricoli che nessun pagamento Imu sui terreni agricoli era dovuto.
A distanza di qualche settimana, il Ministero ha dato ragione in toto alla minoranza, accertando la violazione commessa dall’amministrazione Giaquinto di imporre l’Imu su terreni esentati e chiedendo espressamente al sindaco e al consiglio comunale di correre subito ai ripari con la eliminazione dal bilancio di previsione 2020 delle entrate derivanti dall’imposizione errata dell’imposta sui fondi agricoli nell’aliquota dell’1,06%.

“Nel Consiglio comunale del 30 novembre avevamo sollevato dubbi sulla legittimità della imposizione dell’Imu sui terreni agricoli visto che Caiazzo è comune esentato, ma Giaquinto e la sua maggioranza non vollero ascoltarci perché avevano bisogno di far quadrare i conti del Bilancio e di salvaguardarne gli equilibri proprio con la previsione di entrate che mai i cittadini di Caiazzo avrebbero dovuto e potuto pagare al Comune. Ancora più grave ed assurdo quanto successe qualche giorno dopo quando su Facebook gli amministratori di Uniti per Caiazzo avvisarono i proprietari dei terreni che non bisognava pagare, come se un post social avesse la forza di revocare una delibera consiliare.
La figuraccia cui la città è stata esposta a livello nazionale è talmente grande che il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha tirato le orecchie a sindaco e maggioranza e chiesto loro di riparare al danno fatto con una nuova delibera di Consiglio. Ma a questo punto sorge spontaneo un interrogativo: come faranno Giaquinto e company a correggere la delibera atteso che il bilancio sarebbe a questo punto squilibrato e con un evidente buco??? La Corte dei Conti sicuramente vorrà vederci chiaro in questa vicenda che noi di Caiazzo Bene Comune abbiamo sollevato per tutelare i cittadini ulteriormente vessati dalla maggioranza”, dichiarano Ruggieri, Mone e Della Rocca.

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