Intervista al Dott. Antonio Giorgio: “Non trascurate la prevenzione”

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L’emergenza sanitaria ha portato al blocco delle prestazioni ambulatoriali. Il Professor Giorgio: «Non trascurate le cure, la prevenzione è la prima arma per poter combattere patologie così insidiose e molto spesso letali per pazienti critici»

La pandemia da Covid, iniziata nel febbraio 2020, ha determinato una serie di ripercussioni sulle cure ordinarie e la presa in carico di pazienti cronici ed anziani, a causa del blocco delle prestazioni diagnostiche e ambulatoriali per tutte le strutture sanitarie sia pubbliche che private.

Tali prestazioni però, sono necessarie nonché essenziali per una precoce diagnosi di malattie molto importanti, come le malattie croniche del fegato. Parliamo di cirrosi da infezione cronica da virus dell’Epatite B , dell’epatite C e della steatosi epatica non alcolica e delle sue principali complicanze e causa di  morte quali l’Epatocarcinoma (HCC).  Tali patologie possono, se non trattate precocemente, portare a conseguenze ben più gravi che possono interessare anche tutti gli altri organi vitali (cancro del colon retto, mammella, polmone etc etc.).

In particolare, la prevenzione dell’epatocarcinoma, prevede una sorveglianza ecografica ogni 4-6 mesi, e ciò non è avvenuto a causa del blocco delle prestazioni ambulatoriali durante il primo lockdown.

L’attuale situazione epidemiologica, purtroppo, ha riproposto in maniera amplificata tutti disagi e le difficoltà per i pazienti nell’esecuzione di screening e cure mediche, e questo porterà inevitabilmente ad un aumento di casi tumorali dovuto alla completa assenza di diagnosi precoce di determinate patologie.

A questo si aggiunge la mancata sorveglianza di casi già noti, di pazienti cronici o malati di HCC , in quanto la chiusura/riconversione di interi reparti di medicina interna o epatologia in reparti covid nelle strutture pubbliche, ha creato un ulteriore vuoto assistenziale, compromettendo le periodiche attività di controllo della loro malattia cronica di fegato con il rischio di evoluzione e sviluppo dell’HCC.

Questo vale ancora di più per quei pazienti che erano stati già trattati mediante ablazione con radiofrequenza o  microonde e che avrebbero bisogno di un follow up di controllo per determinare l’efficacia del trattamento stesso ed evitare qualsiasi forma di recidiva a distanza o di recidiva locale.

Per avere maggiori chiarimenti in merito abbiamo chiesto al professore Antonio Giorgio, noto pioniere delle tecniche ablative in Italia ed ovviamente in Campania, già direttore della Divisione di Malattie infettive ad indirizzo ecointerventistico dell’ospedale Cotugno di Napoli e attualmente direttore dell’Unità Fegato e Servizio di Ecografia Interventistica della Clinica Athena-Villa dei Pini di Piedimonte Matese:

Professore, quali ripercussioni si avranno  sui pazienti per questo secondo blocco delle prestazioni ambulatoriali ma soprattutto chirurgiche negli ospedali pubblici?

Esprimo forti perplessità  e timori che questo tipo di pazienti possano continuare ad essere seguiti correttamente e nei tempi dovuti, sia per la diagnosi che per eventuali trattamenti ablativi che tanta importanza rivestono nella pratica clinica soprattutto dell’Epatocarcinoma, viste le note difficoltà delle strutture pubbliche nel trattare queste patologie.

Lei sta continuando a seguire i suoi pazienti?

Si, io sto lavorando quotidianamente presso il servizio di ecografia ed ecointerventistica della Clinica che rappresenta ormai da più di 5 anni uno dei centri di maggior rilievo in Campania.

Che tipologie di trattamenti vengono effettuati?

Il Servizio di ecointerventistica della Clinica, che attualmente vanta la casistica più numerosa in Italia, è basato sia sulle più innovative tecniche diagnostiche  delle patologie maligne epatiche, che di quelle ablative per via percutanea. Mi riferisco ai trattamenti più comuni quali la radiofrequenza, le microondel’ablazione con radiofrequenza dell’epatocarcinoma avanzato con trombosi della vena porta e del sistema portale, fino alla tecnica più innovativa – non termica – quale la elettroporazione irreversibile che viene utilizzata nei casi di tumori maligni del fegato e delle vie biliari.

Data l’emergenza sanitaria in atto, cosa si sente di dire a tutti i pazienti affetti da tali patologie?

Non trascurate le cure, la prevenzione è la prima arma per poter combattere patologie così insidiose e molto spesso letali per pazienti critici. Io, con l’ausilio della clinica Athena, sono pronto ad offrire risposte a tutti i quesiti diagnostici e terapeutici che ci verranno sottoposti. Inoltre, offriamo una fattiva collaborazione a tutte le strutture pubbliche che temporaneamente non possono gestire questa tipologia di pazienti in modo da non trascurarne la sorveglianza sanitaria e garantire così la loro salute.

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