31esimo anniversario dell’assassinio di Jerry Masslo. L’impegno e il ricordo della Cgil 

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Anche quest’anno, il 24 agosto alle 17.30 la Cgil, con la comunità di Sant’Egidio e le associazioni democratiche e antirazziste del territorio, sarà al Cimitero di Villa Literno per onorare la memoria di Jerry Masslo, il rifugiato sudafricano barbaramente ucciso nella notte tra il 24 e il 25 agosto del 1989. La manifestazione si svolgerà nel rispetto della normativa anti-covid.
La morte di Masslo ebbe una enorme eco in Terra di Lavoro e in tutto il paese. Un grande sciopero dei braccianti a Villa Literno all’indomani dell’omicidio, la prima grande manifestazione antirazzista nazionale e soprattutto l’approvazione della legge legge Martelli che cancellò la limitazione geografica fino ad allora esistente per i richiedenti asilo.
“L’assassinio di Jerry Essan Masslo scosse le coscienze addormentate di migliaia di cittadini. L’indignazione e le manifestazioni che ne scaturirono portarono all’approvazione della prima riforma in materia immigrazione” racconta Elena Russo, responsabile dello sportello immigrazione della Cgil di Caserta “Purtroppo, da allora, i tanti governi che si sono avvicendati non hanno avuto  la lungimiranza di ripensare e strutturare una normativa organica che desse possibilità e dignità a centinaia di migliaia di lavoratori migranti. Non sono bastate decine di decreti e sanatorie: ancora oggi migliaia di invisibili vivono le nostre terre e proprio come Masslo sono vittime di in sistema ottuso e malato”.
“Ora come allora – aggiunge Matteo Coppola, Segretario generale della Camera del Lavoro di Caserta – siamo al fianco dei migranti, degli sfruttati, degli invisibili, per supportarli  e sostenerli nella battaglia per la dignità e la legalità. Ricordare Jerry Masslo e la sua storia significa rinnovare l’impegno per far sì che  la nostra sia ‘terra di lavoro e accoglienza’, significa battersi per restituire i diritti a migliaia di donne e uomini ogni giorni sfruttati e vittime del caporalato non solo nei campi ma in tutti i settori produttivi, significa rinnovare con forza la richiesta per la cancellazione dei decreti sicurezza. La Cgil era in prima fila in quei drammatici giorni del 1989 e ci sarà oggi. Sempre dalla parte degli ultimi, perché legalità e dignità sono valori irrinunciabili”.

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