Butterfly effect, in America muore un afroamericano e in Italia 44 poliziotti penitenziari indagati
“Effetto farfalla”, è quell’effetto così denominato da Edward Lorenz nel 1972 in un suo lavoro dal titolo “La prevedibilità: Il battere delle ali di una farfalla in Brasile provoca un tornado in Texas?”. Ci si chiede: Un evento accaduto negli Stati Uniti d’America, potrebbe aver avuto ripercussioni in Italia. È quanto simbolicamente ha affermato Elvio Vulcano, portavoce nazionale del sindacato LeS (Libertà e Sicurezza Polizia di Stato). A questo proposito, la curiosità ci ha spinto ad intervistare Elvio Vulcano.
D.: Vulcano, lei ha citato l’Effetto farfalla, mettendolo in relazione ad eventi accaduti nel nostro Paese, si spieghi meglio.
R.: Ho voluto citare quanto sostenne Lorenz quando ha illustrato la sua Teoria del Caos perché, secondo questa Teoria, il movimento delle ali di una farfalla rappresenta un piccolo cambiamento nella condizione iniziale del sistema, che, però, provoca una catena di eventi che portano a fenomeni di scala sempre più vasta.
D.: Quindi?
R.: Mi spiego meglio. La drammatica morte di George Floyd, soffocato a Minneapolis da un poliziotto, paradossalmente potrebbe aver portato, in Italia, alla spettacolarizzazione della consegna degli avvisi di garanzia ai 44 poliziotti penitenziari in servizio nel carcere di Santa Maria Capua Vetere, che vengono indagati per presunte atti di violenza, in quanto il 6 aprile scorso (in piena epidemia COVID-19), hanno cercato di riportare la calma tra i detenuti in rivolta. Ebbene, a seguito del loro intervento, lo scorso 11 giugno davanti al carcere dove essi prestano servizio, gli sono stati notificati quegli avvisi di garanzia con tanto di telecamere a riprendere. Mi chiedo: chiedo, che necessità c’era di dare spettacolo in questo modo? Che necessità c’era di notificare quegli atti al di fuori del carcere? Non si potevano notificare senza le riprese televisive? Chi ha avvertito i cameramen? Bisognava mandarci così tanti Carabinieri? Bisognava farlo davanti agli occhi dei detenuti, dei loro familiari, nella pubblica via? Forse qualcuno con questo gesto voleva dimostrare che siamo migliori degli Stati Uniti? Una risposta, naturalmente non ce l’ho, tuttavia, alcune domande non posso non farmele.
D.: Vulcano, perché ha citato l’effetto farfalla di Edward Norton Lorenz? Cosa c’entra con la procedura di notifica degli avvisi di garanzia ai poliziotti penitenziari?
R.: Nella teoria del caos, il comportamento casuale è solo apparente, dato che si manifesta nel momento in cui si confronta l’andamento temporale! Più concretamente, non vi è dubbio che i fatti di Minneapolis abbiano influenzato anche l’Italia, come si è visto nell’Aula della Camera dove alcuni deputati si sono inginocchiati in memoria di George Floyd, che cosa vorrà dire di simbolico quel gesto? Ad ognuno la propria interpretazione! Guardi, voglio citare un esempio ancor più calzante. Negli Stati Uniti, ma anche altrove, i manifestanti hanno tirato via dai loro piedistalli le statue di personaggi noti per essere stati favorevoli o inerti davanti al fenomeno dello schiavismo. Ne hanno fatto le spese persino alcune statue di Cristoforo Colombo, che con lo schiavismo, fenomeno iniziato alcuni secoli dopo la sua scoperta dell’America, non c’entra proprio nulla. Ebbene, mi risulta che a Milano, un certo comitato civico avrebbe in animo di abbattere la statua di Indro Montanelli. Come vede, la Teoria del Caos di Lorenz sull’Effetto Farfalla produce effetti notevoli anche qui da noi.
D.: Torniamo al caso di cui stiamo parlando. Perché ritenete poco corretta questa forma di notifica usata nei confronti dei vostri colleghi della Penitenziaria?
R.: Non siamo solo noi a ritenere anomala la modalità usata per notificare gli avvisi di garanzia ai Poliziotti Penitenziari di Santa Maria Capua Vetere, ma, a quanto pare, anche lo stesso Procuratore Generale di Napoli Luigi Riello, deve aver avuto qualche perplessità, tanto che ha chiesto una relazione al pm.
D.: Come Sindacato di Polizia cosa avete fatto?
R.: Antonio Porto, il Segretario Provinciale LeS (Libertà e Sicurezza Polizia di Stato) di Caserta, che sta seguendo la vicenda sul territorio, ha portato la solidarietà del nostro Segretario Nazionale Giovanni Iacoi e di tutti noi, ai tanti colleghi della Penitenziaria che si sono trovati coinvolti in questa vicenda.
D.: Rispetto all’intera vicenda, che idea vi siete fatti?
R.: Non vogliamo né possiamo entrare nel merito delle scelte della Magistratura, tuttavia, oltre alle domande a cui ho fatto cenno prima, non possiamo non manifestare qualche perplessità, per esempio, per il fatto che, secondo noi, mentre alla Polizia Penitenziaria è stato riservato quel trattamento, non ci risultano addebiti a chi ha partecipato a quella rivolta, nessun detenuto, sino ad ora, pare abbia pagato neanche un euro, eppure sono stati provocati danni per molte centinaia di migliaia di euro. E, tuttavia, per quella rivolta, adesso chi potrebbe rischiare di pagare le conseguenze più serie sono i nostri colleghi.