“Operatori ecologici senza protezioni dal virus”: l’allarme lanciato dal sindacalista Martucci

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CASAGIOVE (CASERTA). Un’attenzione particolare per gli operatori del settore ambiente che lavorano in condizioni di rischio: è questa la richiesta avanzata dal sindacalista delegato provinciale della Fit-Cisl Elpidio Martucci.

Io operatore ecologico, io sindacalista, io raccolgo quotidianamente le ansie e paure di questi lavoratori attraverso testimonianze quotidiane ma, nessuno parla di noi, nessuno evidenzia la possibilità che anche gli operatori ecologici possano venire in contatto attraverso rifiuti contaminati, e contagiarsi con il virus Covid-19. In questa dimensione surreale, gli operatori ecologici come fantasmi, continuano a fare il loro dovere con senso di grande responsabilità per evitare un emergenza nell’emergenza. Un rischio non remoto, che potrebbe mettere a repentaglio, oltre che gli operatori ecologici, anche le loro famiglie e l”intera collettività. Ogni giorno il loro rischio è proporzionale alla quantità di rifiuti raccolti e al numero dei contagiati delle aree urbane in cui operano. Per questo si spera anche nel grande senso di responsabilità da parte dei cittadini, e di attenersi scrupolosamente lì dove sono accertati casi di contagio a quelle che sono le raccomandazione impartite dall’ISS per la preparazione dei rifiuti da depositare per il ritiro, ma non solo, anche lì dove si sospetti di essere potenzialmente portatori asintomatici per precedenti contatti con chi è prevenuto dalle regioni più colpite, di attuare tutte le procedure che possano minimizzare la contaminazione e la diffusione del virus attraverso sacchi mal chiusi, e mastelli non igienizzati. Il rispetto per chi fa questo lavoro, ha un tornaconto per l’intera collettività. A tale proposito considerato l’ evento del tutto eccezionale che ha trovato in parte impreparato non solo il settore sanitario, ma anche in quello di igiene ambientale, che sia presa in considerazione, all’aggiornamento del documento di valutazione dei rischi (DVR), per la presenza di un oggettivo e potenziale rischio biologico. Pertanto, come rappresentante sindacale di questi lavoratori si chiede che siano fatte rispettare tutte le misure impartite dal Governo attraverso i vari Dpcm ai fini della prevenzione del contagio. Quindi la costante e adeguata fornitura dei DPI mono uso, disinfettanti, e lì dove vi è la condivisione di spazi comuni (uffici, spogliatoi, automezzi, bagni) la periodica sanificazione degli stessi ad ogni inizio e fine turno, la possibilità di evitare negli stessi, assembramento e convocazione di personale, diversamente la possibilità di mantenere le distanze di sicurezza. Il ricorso dove compatibile per il personale amministrativo allo smart working, nonchè la possibilità di attuare uno screening preventivo e di rapida individuazione di casi sospetti di contagio per tutto il personale. Si rammenta che la tutela della salute dei lavoratori è un diritto che nel caso specifico è inteso esteso a questo nuovo rischio biologico , e che, sottintendere tale rischio raffigurerebbe un reato, all integrità fisica di questi lavoratori dediti ad un servizio pubblico essenziale. Pertanto si chiede a tutte le autorità di competenza una attenta e costante vigilanza per il rispetto di tutti i dettami normativi a tutela di questi lavoratori. Non si escludono qualora questo sia disatteso, forme di proteste poco consone al Dpcm 22 Marzo 2020.

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