Napoli, al via “la Seconda Edizione dell’ARTE CHE CURA, I linguaggi della Creatività”
L’Assessorato alla Cultura e Turismo del Comune di Napoli e l’Accademia Imago, con la collaborazione ed il Patrocinio di numerosi Enti campani, organizzano e promuovono “la Seconda Edizione dell’ARTE CHE CURA, I linguaggi della Creatività”.
Anche quest’anno la finalità è promuovere in modo sempre più ampio l’idea che i processi creativi sottostanti a tutte le arti, se utilizzati con rigorose metodologie, sono un fattore di beneficio e cura dell’individuo e dell’intera società.
Nella edizione 2017 si svolsero 14 laboratori senza alcuna collaborazione esterna, con una partecipazione di circa 500 persone. Questo successo ci ha spinto ad ampliare il paradigma dei laboratori e delle collaborazioni.
Quest’anno infatti si prevedono circa 60 eventi,30 enti partner, 15 enti patrocinanti. L’edizione 2018 prevede inoltre la nascita di una rete, sempre più ampia, fatta di Comuni, Scuole, Musei, Università, Enti pubblici e privati che condividono questa idea. L’impegno dell’accademia Imago è assicurare lo svolgimento di un laboratorio presso ogni ente partner che aderisce.
L’iniziativa rappresenta un ulteriore passo verso un più ampio progetto che intende coniugare arte e scienza, teoria ed esperienza, cultura e politica. Promuovere nuovi paradigmi e creare nuove forme di intervento in un processo che coinvolga l’individuo, la collettività e la società più in generale.
La manifestazione vuole promuovere la divulgazione di tutte le attività che utilizzano i processi creativi insiti nei linguaggi artistici, i quali, associati a rigorose metodologie, diventano pratiche di benessere della persona e della collettività.
Il primo gruppo dei numerosi eventi previsti, si terrà dall’8 al 23 Giugno 2018 presso il Complesso Monumentale di San Domenico Maggiore di Napoli. Come lo scorso anno, il format è articolato in laboratori esperienziali gratuiti, quest’anno ampliati a ben 25 Laboratoricon 30 conduttori, perché si desidera divulgare non solo l’idea dei linguaggi creativi come motore di benessere, ma anche mostrare, con esperienze partecipate, come l’arte, quando incontra la scienza, attraverso determinate tecniche, diventa un vero e proprio motore di trasformazioni sociali.
Quest’anno verrà dato ampio spazio, oltre alle discipline ben note dell’arte che cura quali la Teatroterapia, Musicoterapia, Danzaterapia, Tangoterapia, Psicodramma etc. anche ad ambiti di intervento affrontati con tecniche di “arte che cura” quali la Psiconcologia o la filosofia esperienziale e tanto altro. Infine ampio spazio è stato dedicato ai ragazzi ed ai bambinidove l’arte che cura assume valenze maggiormente ludiche.