SANT’ARPINO (CASERTA). Venerdì dall’ufficio protocollo del comune sono state spedite decine di raccomandate postali a cittadini che non hanno completato il pagamento del contributo di costruzione. Essendosi impegnati a pagare a rate con garanzia di polizza fideiussoria di compagnia assicuratrice, ai sensi dell’articolo 42 del D.P.R 380/01 è stato intimato di pagare (con sanzioni) sia alle assicurazioni sia a coloro che, ricevuto il permesso a costruire non hanno completato il pagamento. Su richiesta del sindaco, che detiene la delega al bilancio, l’ufficio urbanistica, dopo un lavoro certosino, ha scovato quei cittadini che avevano pagato la prima rata e poi ultimato i lavori non avevano versato le rimanenti rate. “Sono partite raccomandate per recuperare oltre 160 mila euro di evasione costi di costruzione– dichiara il sindaco Giuseppe Dell’Aversana – perché sono danni al bilancio comunale. Ringrazio l’ufficio urbanistica per l’ottimo lavoro, tutti devono pagare,” Dai dati in possesso dell’ufficio urbanistica risulta che i lavori edili sono regolarmente finiti e dalla documentazione a corredo dei permessi a costruire rilasciati dal 2008 al 2015, l’importo delle polizze fideiussorie a copertura delle rate da pagare garantisce la somma rateizzata. Complessivamente il comune deve incassare 164.676 euro di cui 119.157 euro quale somma non versata e 45.449 euro per sanzioni ed interessi. Il comune ha inviato la richiesta di pagamento sia al cittadino sia alla compagnia assicuratrice e l’importo dovrà essere versato su conto corrente postale entro trenta giorni dalla ricezione della raccomandata. Precedentemente il comune si era mosso nel recupero dei soldi delle “cessioni volumetrie” nei confronti di alcune cooperative del piano casa che nel 2015 non hanno versato oltre 300 mila euro per l’acquisto di volumetrie del comune pur realizzando alloggi grazie all’utilizzo di queste volumetrie prese “a costo zero” ai danni della cittadinanza. Continua la lotta all’evasione da parte dell’amministrazione guidata dal sindaco Dell’Aversana che da tre anni è costretta ad operare in grosse ristrettezze economiche e prossima a dichiarare il dissesto a causa di costanti mancati introiti in bilancio nel corso dell’ultimo decennio.