Roberto Latini a Napoli porta in scena “Cantico dei Cantici” e “I Giganti della Montagna – radio edit”

Un’intera settimana partenopea con Roberto Latini, tra spettacoli e incontri, per un intenso progetto condiviso da Teatro Pubblico Campano e Casa del Contemporaneo

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Roberto Latini arriva a Napoli con la sua compagnia Fortebraccio Teatro, da mercoledì 3 a domenica 7 aprile 2019, per un’intensa settimana di spettacoli e incontri, una ‘residenza artistica’ che, per la seconda volta nella stagione 2018/2019, prende vita da un progetto condiviso e promosso da Teatro Pubblico Campano e Casa del Contemporaneo.

Saranno due le creazioni sceniche che si alterneranno nelle sale di Montecalvario, a partire da Cantico dei Cantici, mercoledì 3 e giovedì 4 aprile al Teatro Nuovo, e I Giganti della Montagna – radio edit, in scena da venerdì 5 a domenica 7 aprile alla Sala Assoli.

IlCantico dei Canticiè uno dei testi più antichi di tutte le letterature, intriso, di dolcezza e cura, che rimanda a immagini legate alla bellezza che si fa carnalità, poesia e fecondità insieme.

E’ uno dei più importanti, forse uno dei più misteriosi, un inno alla bellezza, insieme timida e reclamante, un bolero tra ascolto e relazione, astrazioni e concretezza, un balsamo per corpo e spirito.

Un testo semplice, se “liberato” dalla complessità tipica dei riferimenti religiosi e interpretativi, proprio come la creazione scenica di Roberto Latini (Premio Ubu 2017 – Miglior attore o performer),attore, autore e regista romano, tra le espressioni più vive del teatro contemporaneo.

Il suo Cantico non riporta alla lettera le parole, ma trasmette intatta la sensazione e il sentimento che affiorano da queste pagine millenarie, in un gioco con il tempo, rispettoso e liberatorio al tempo stesso. Un vortice di parole rivisitate secondo l’estetica indipendente e ambigua di Latini, che pesca nella musica punk-rock e nel lato non autoreferenziale dello spettacolo.
I Giganti della Montagna – radio edit(Premio della Critica ANCT 2015) parte dal testo di Luigi Pirandello, rappresentato postumo nel 1937, l’ultimo dei capolavori pirandelliani rimasto incompleto per la morte dell’autore.

Dopo gli allestimenti che grandi registi e attori del nostro Teatro hanno già portato in scena, quella di Latini muove dalle parole di Pirandello per “portarle al di fuori di tempo e spazio, in uno degli spettacoli storici del suo repertorio ‘monologante’.

“I Giganti della Montagna– sottolinea Latini – è un classico che penso si possa permettere ormai il lusso di destinarsi ad altro possibile. Le parole, le parole, le parole, sono queste il personaggio che ho scelto”.

L’intensa settimana partenopea di Roberto Latini sarà, anche, occasione di un incontro con l’artista, giovedì 4 aprilealle ore 17,30 nel foyer Teatro dell’Asilo, dal titolo Teatro è stare in silenzio in coro, moderato da Francesca Saturninoe Rosalba Ruggeri.

Cantico dei Cantici di Roberto Latini

Mercoledì 3>giovedì 4 aprile 2019 @ Teatro Nuovo Napoli

Spettacoli ore 21.00, info0814976267 email[email protected]

I Giganti della Montagna – radio editdi Roberto Latini

Venerdì 5>domenica 7 aprile 2019 @ Sala Assoli Napoli

Spettacoli ore 20.30 (ven e sab) e ore 18.00 (dom), info  3454679142 email [email protected]

Mercoledì 3 e giovedì 4 aprile 2019

Napoli, Teatro Nuovo

 

Fortebraccio Teatro

con il sostegno di Armunia Festival Costa degli Etruschi

e con il contributo di MiBACTe Regione Emilia-Romagna

presenta

Cantico dei Cantici

adattamento e regia Roberto Latini

con Roberto Latini(Premio Ubu 2017 – Miglior attore o performer)

musiche e suoni Gianluca Misiti

(Premio Ubu 2017 – Miglior progetto sonoro o musiche originali)

luci e tecnica Max Mugnai, organizzazione Nicole Arbelli

Il Cantico dei Canticiè uno dei testi più antichi di tutte le letterature.

Pervaso di dolcezza e accudimento, di profumi e immaginazioni, è uno dei più importanti, forse uno dei più misteriosi; un inno alla bellezza, insieme timida e reclamante, un bolero tra ascolto e relazione, astrazioni e concretezza, un balsamo per corpo e spirito.

Se lo si legge senza riferimenti religiosi e interpretativi, smettendo possibili altre chiavi di lettura, rinunciando a parallelismi, quasi incoscientemente, se lo si dice senza pretesa di cercare altri significati, se si prova a non far caso a chi è che parla, ma solo a quel che dice, senza badare a quale sia la divisione dei capitoli, le parti, se si prova a stare nel suo movimento interno, nella sua sospensione, può apparirci all’improvviso, col suo profumo, come in una dimensione onirica, non di sogno, ma di quel mondo, forse parallelo, forse precedente, dove i sogni e le parole ci scelgono e accompagnano.

Non ho tradotto alla lettera le parole, sebbene abbia cercato di rimanervi il più fedele possibile.

Ho tradotto alla lettera la sensazione, il sentimento, che mi ha da sempre procurato leggere queste pagine. Ho cercato di assecondarne il tempo, tempo del respiro, della voce e le sue temperature.

Ho cercato di non trattenere le parole, per poterle dire, di andarle poi a cercare in giro per il corpo, di averle lì nei pressi, addosso, intorno; ho provato a camminarci accanto, a prendergli la mano, ho chiuso gli occhi e, senza peso, a dormirci insieme.

“vi prego, non svegliate il mio amore che dorme”

Roberto Latini

 

 

Ufficio stampa Teatro Nuovo Napoli

Raimondo Adamo

tel 0816581129 mob3487569222

email[email protected]

Da venerdì 5 a domenica 7 aprile 2019

Napoli, Sala Assoli

Compagnia Lombardi-Tiezzi

presenta

Compagnia Fortebraccio Teatro

in

 

I giganti della Montagna – Radio Edit
da Luigi Pirandello

adattamento, interpretazione e regia di Roberto Latini (Premio della Critica ANCT 2015)

musiche e suoni Gianluca Misiti

(Premio Ubu 2015, Miglior progetto sonoro o musiche originali)

luci e direzione tecnica Max Mugnai

I Giganti della Montagna – radio editparte dal testo di Luigi Pirandello, rappresentato postumo nel 1937, l’ultimo dei capolavori pirandelliani rimasto incompleto per la morte dell’autore.

Dopo le bellissime messe in scena che grandi registi e attori del nostro Teatro hanno già regalato, quella di Latini muove dalle parole di Pirandello per “portarle al di fuori di tempo e spazio, in uno degli spettacoli storici del suo repertorio ‘monologante’.

“I Giganti della Montagnaè un classico che penso si possa permettere ormai il lusso di destinarsi ad altro possibile. Le parole, le parole, le parole! sono queste il personaggio che ho scelto”. (Roberto Latini)

Rappresentato postumo nel 1937, è l’ultimo dei capolavori pirandelliani ed è incompleto per la morte dell’autore. La vicenda è quella di una compagnia di attori che giunge, nelle sue peregrinazioni, in un tempo e luogo indeterminati, al limite fra la favola e la realtà, rappresentato dalla Villa detta “la Scalogna”.

È una storia senza punto e senza il sipario. La compagnia di attori che arriva alla villa sembra avere, in qualche forma, un appuntamento col proprio doppio.
I due protagonisti stanno l’uno all’altra come scienza e coscienza e gli stessi Giganti, mai visti o vedibili, sono loro proiezioni, personaggi che cercano di ampliare il proprio mondo cercando di superare i limiti fisici e verbali entro cui hanno sempre vissuto.

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