Donne. Cgil, Cisl, Uil: “Dal rapporto mondiale sui salari dell’Oil, inaccettabile il forte divario retributivo”
Benevento, 28 novembre 2018 – La Uil Avellino/Benevento, dopo il nuovo rapporto dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro (Oil), considera inaccettabile il persistere delle differenze retributive di genere. Un’emergenza nell’emergenza dei già bassi stipendi dei lavoratori italiani. Nel predetto rapporto si rileva, a cominciare dal 2008, la più bassa crescita dei salari, a livello mondiale, e retribuzioni per le lavoratrici inferiori del 20% rispetto a quelle dei colleghi uomini. I dati dimostrano che il divario retributivo esiste ancor prima del periodo della maternità e che gli stereotipi e le discriminazioni vanno combattuti nel momento in cui si accede al mercato del lavoro. La Uil condivide le parole del Direttore Generale dell’Oil, Guy Ryder, secondo il quale “il divario retributivo di genere rappresenta una delle più grandi manifestazioni di ingiustizia sociale dei nostri tempi”. Parole in linea con quelle dell’Onu, che per bocca della consigliera per il programma di sviluppo delle Nazioni Unite, Anuradha Seth, ha definito la differenza tra il salario medio degli uomini e quello delle donne “il più grande furto della storia”. Tutti i Paesi dovrebbero comprendere meglio le cause che generano queste disuguaglianze e accelerare il progresso verso l’uguaglianza di genere. Purtroppo, anche le donne italiane non sono esenti da questo “furto salariale”. Solo una donna su due è occupata, e secondo una ricerca di Bankitalia risultano avere in media il 25% di ricchezza in meno degli uomini, con un divario nelle coppie del 50%. Le ragioni i questa disparità salariale sono tante e necessitano di interventi ampi di tipo legislativo, contrattuale e culturale, a partire dalla necessità di una ripartizione più equa delle responsabilità familiari tra uomini e donne.
Per la Uil le lavoratrici hanno carriere più frammentate e discontinue, spesso rinunciano al lavoro o vengono demansionate per la nascita dei figli; inoltre, sono vittime di marcate differenze salariali dovute alla segmentazione e segregazione lavorativa che rendono difficilissima la crescita professionale e il superamento del cosiddetto tetto di cristallo.
“È giunto il momento di dire basta e di cambiare rotta rispetto alle politiche economiche e sociali, assegnando – dichiara Fioravante Bosco (Uil Av/Bn)– il giusto valore al lavoro delle donne, per fare dell’Italia un Paese più equo e meno fragile, più forte economicamente e più competitivo”.
Ufficio stampa Uil Benevento