Giornata Nazionale vittime della strada, al Liceo “Giannone” l’incontro promosso dal Lions Club Benevento

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Si è tenuto questa mattina, presso il Liceo classico “P. Giannone” di Benevento”, nell’ambito della “Giornata Nazionale vittime della strada”, la manifestazione “I Giovani e la Sicurezza stradale”, alla quale ha partecipato una numerosa e interessata scolaresca.

Dopo i saluti i del dirigente scolastico Luigi Mottola, del rappresentante dell’Ordine degli avvocati di Benevento Antonio Lonardo, del presidente del Club Lions Benevento Host Nicola Lauro e del presidente Zona 12 Lions Club International Distretto 108Ya Stefania Camerlengo, sono iniziati gli interventi dei relatori.

L’avv. Monica Rabuano, forte anche della sua esperienza di giudice di pace, ha insistito sul fatto che molte volte gli incidenti stradali sono causati da disattenzione, e quando non si fa leva su una difesa adeguata – se si incappa nel ritiro della patente di guida – si può perdere anche il lavoro da autista di mezzi in servizio pubblico. Il reato di omicidio stradale, introdotto nel codice della strada solo nel 2016, si concretizza quando si provoca un incidente che causa la morte di una o più persone guidando in stato di ebbrezza, sotto l’effetto di alcool o sostanze stupefacenti, o a causa di specifiche infrazioni, tra le quali l’uso del telefono cellulare durante la guida.

Il dr. Fioravante Bosco, vice comandante della polizia municipale di Benevento, ha sciorinato un po’ di dati: in Italia nel 2017 vi sono stati 3.378 morti in 174.933 incidenti stradali, i più a rischio sono gli anziani e giovani, e – a proposito dei 43 morti tra i bambini 0-14 anni – è lontano l’obiettivo “vision zero”, stabilito dal Piano nazionale della Sicurezza Stradale 2020. Le opinioni che circolano tra i giovani sono spesso orientate a descrivere le sanzioni previste dal codice come eccessivamente rigide se non addirittura, in alcuni casi, inutili. In questo senso pare rilevante come la norma stradale venga rappresentata come semplice strumento di regolamentazione del traffico, svincolato da una questione di sicurezza personale e collettiva. Alcune regole del Codice della strada sono di conseguenza percepite come ingiuste, troppo severe o arbitrarie. Infine, ha sottolineato tre aspetti: il comportamento dei conducenti nei confronti dei pedoni; la precedenza; il comportamento in caso di incidente.

Il dr. Antonio Vetrone, vice questore e comandante della polizia stradale di Benevento, si è servito di alcune slide e filmati per attirare l’attenzione degli studenti, e ha insisito molto su ciò che avviene su strada per via della disattenzione e del mancato rispetto delle norme di comportamento. La Polstrada è assai cambiata in questi ultimi anni poiché oggi si punta maggiormente a fare prevenzione, e non solo repressione, e a incrementare corsi di educazione stradale nelle scuole superiori. Di sicuro l’utenza non deve temere i poliziotti quanto il pedale dell’acceleratore.

L’architetto Pio Castiello ha portato la propria testimonianza di un padre che ha perso l’unico figlio Valerio, 27 anni, a seguito di un incidente stradale. Commoventi e struggenti le sue parole che hanno fatto molto presa sui giovani presenti alla lezione.

Ha concluso la giornata il 2° Vice Governatore Lions Club International Distretto 108 Ya, Antonio Marte, il quale non si è attardato con parole di circostanza, ma facendo proiettare un video dove si vedevano dei giovani su di giri, che a bordo di un’autovettura cantavano e si divertivano a modo loro, dopo una serata di festa, concludeva affermando: “Un ciak si può ripetere, una vita no!”.

 

“Sono molto soddisfatto – ha detto il presidente Lions Club Bn Host, Nicola Lauro– di questa giornata divulgativa ai giovani dei pericoli che possono scaturire da condotte di guida improprie. Sulla strada esistono regole informali che spesso non coincidono con le Norme stabilite dalla Legge per tutelare gli interessi collettivi, ma rientrano nelle regole di buona educazione e rispetto degli altri, cioè in quelle che possiamo definire le regole di una sana convivenza civile. Ed è proprio per la convivenza civile che tali regole vanno osservate e il fatto – purtroppo frequente, ha concluso Lauro –di un’ampia accettazione sociale verso le infrazioni, le pratiche di guida rischiosa, la mancata comprensione dei divieti, magari con facili giustificazioni ai propri comportamenti trasgressivi, si traduce innanzitutto in una mancanza di rispetto per gli altri, oltre che, evidentemente, in violazioni di legge che vanno punite in base alla norma”.

Benevento, 17 novembre 2018.

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