“Ciò che maggiormente mi preoccupa non è solo l’emergenza ambientale, l’ennesima purtroppo che questa provincia deve pagare, alla quale far fronte, ma mi lascia fortemente inquieto la conferma che l’incendio dello STIR di Santa Maria Capua Vetere rientri in una strategia eversiva messa in piedi per mandare in crisi un sistema provinciale e regionale già fragile.”
È questo il commento di Giorgio Magliocca, rilasciato immediatamente dopo la conferma dell’incendio e prim’ancora che questo fosse circoscritto e domato dalle squadre dei Vigili del Fuoco che dalle 21.00 di ieri sera erano impegnate nello spegnimento del capannone di circa 600 mq denominato “pre-raffinazione” utilizzato per il deposito della frazione secca e dove erano depositato circa 500 tonnellate di rifiuti (poco più della produzione giornaliera).
“Come ho già precisato – ha continuato il presidente Magliocca – il capannone interessato dall’incendio, sul quale sta indagando l’autorità giudiziaria per accertarne la natura, pur se in queste ore sta per essere completamente svuotato non pregiudica la funzionalità dell’impianto. Anzi, già nella nottata lo STIR ha ripreso a funzionare a pieno regime senza creare danni o difficoltà ai comuni che solitamente vi conferiscono i loro rifiuti. I sindaci e i cittadini possono tirare un sospiro di sollievo per il rischio corso di trovarsi nuovamente tonnellate di rifiuti ammassati nelle nostre strade e piazze.
Altresì, vorrei ribadire che è pericolosamente sospetto che l’incendio, qualora fosse accertata dalle autorità la matrice dolosa, sia avvenuto a 48 ore dal decreto con il quale ho disposto l’aggiornamento del PTCP per la individuazione dei siti non idonei della nostra provincia dove realizzare nuovi impianti.
Nel Decreto 196 ho chiesto e invitato la Regione Campania, nelle more dell’aggiornamento del Piano provinciale, di sospendere per sei mesi tutti gli iter autorizzativi per la realizzazioni di nuovi impianti”.