Analisi Uecoop: l’83% dei cittadini vuole che gli stranieri parlino italiano per una migliore integrazione

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Per più di 8 italiani su 10 (83%) i migranti dovrebbero seguire corsi di lingua italiana in modo da favorirne l’accoglienza. E’ quanto emerge dall’indagine Uecoop/Ixè rispetto all’intervento del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella agli Stati generali della lingua italiana dove ha detto che “per coloro che sono giunti in Italia di recente, la lingua rappresenta il primo strumento nel cammino di integrazione. Importante e prezioso è il ruolo svolto in questo campo dagli enti locali, dalle numerose associazioni della società civile e da tutte le istituzioni pubbliche e private coinvolte nell’insegnamento dell’Italiano”. Ma accanto alla conoscenza dell’idioma del Belpaese– spiega l’indagine Uecoop/Ixè – un 79% di italiani è favorevole anche a far lavorare gli immigrati in attività di pubblica utilità per un periodo limitato visto che il lavoro viene considerato la leva principale dell’integrazione con molteplici attività di pubblica utilità per compensare l’aiuto ricevuto con l’accoglienza. Nell’ordine – rileva l’indagine Uecoop/Ixè – gli immigrati potrebbero essere impiegati nella cura del verde pubblico (57%), nella pulizia delle strade (54%), nell’agricoltura (36%), nella tutela del patrimonio pubblico (30%), nella cura degli anziani (23%). Analogamente due terzi degli italiani vedono con favore l’ipotesi di tirocini gratuiti predefiniti nel tempo, in aziende private nell’ottica di imparare un mestiere. Anche perché – rileva Uecoop – il fattore determinate nell’accentuare l’ostilità nei confronti degli immigrati è il fatto di essere assistiti senza lavorare che infastidisce ben il 30% degli italiani, seguito da un 29% preoccupato che gli stranieri siano coinvolti in attività criminali, mentre non si riscontrano discriminazioni razziali con solo il 4% che dice di essere preoccupato perché sono diversi e ben il 26% che non si ritiene per nulla disturbato dalla loro presenza. Mentre più di 1 italiano su 2 – conclude Uecoop – sarebbe favorevole a coinvolgere gli immigrati nel recupero dei piccoli borghi abbandonati e per combattere lo spopolamento dei territori.

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