Open Mic Farm: un’interpretazione audace di Animal Farm di Orwel al Teatro Civico 14 di Caserta
Sabato 23 novembre ore 20.00, il Teatro Civico 14 di Caserta ospita Open Mic Farm, un’originale proposta teatrale che trae ispirazione dal celebre romanzo distopico Animal Farm di George Orwell, reinterpretato in chiave di satira sociale e stand-up comedy (replica domenica 24 novembre ore 18.00). A firmare il progetto è il regista e autore Gianluca Ariemma, che porta in scena uno spettacolo che esplora i temi del potere, della manipolazione e delle dinamiche politiche. Con Giulia Messina, Salvo Pappalardo e lo stesso Ariemma sul palco, Open Mic Farm si avvale delle musiche originali di Marcello Massa e delle luci di Carmine Claudio Covino. Il lavoro, vincitore del XXXIII Fantasio Festival di Regia e Selezione Ufficiale ad Avignon Le Off 2024, invita il pubblico a riflettere sulle problematiche dell’abuso di potere e della corruzione. I biglietti sono disponibili online su www.teatrocivico14.it, con un costo di €12 (intero) e €10 (ridotto, per under 30, over 65 e convenzionati).
Lo spettacolo prende avvio con la lotta tra due astuti maiali che, attraverso i loro programmi elettorali, si contendono il controllo della Fattoria degli Animali. Il testo, arricchito dal linguaggio crudo della stand-up comedy, offre una lettura moderna e provocatoria del classico di Orwell, mettendo in luce la manipolazione politica e la retorica del potere. La scelta di usare la comicità per raccontare la trasformazione dei leader in tiranni permette una riflessione più diretta e incisiva sul rapporto tra governanti e governati, in una società che fatica a distinguere il bene dal male. La messa in scena non solo riflette sulle dinamiche di potere, ma coinvolge attivamente il pubblico, rompendo la quarta parete e sollecitando una risposta diretta da parte degli spettatori.
Come spiega Gianluca Ariemma: «Quando ho incontrato Animal Farm per la prima volta, ho pensato a una lettura stratificata che potesse parlare a un pubblico giovane, in grado di empatizzare con gli animali, ma anche a chi ha una conoscenza più profonda degli eventi storici. L’uso della stand-up comedy è stato per me il modo migliore per rendere più spietato il racconto, creando una connessione immediata con il pubblico. Volevo mostrare le due facce del potere: quella pubblica, che parla al popolo, e quella privata, che agisce nell’ombra. Un gioco di specchi tra ciò che i leader dicono e ciò che realmente fanno, non solo nella fattoria, ma anche nel nostro mondo.»