Ultima settimana di Ravello Festival, sul palco la Slovenian POA Festival Orchestra diretta da Pehlivanian, Michele Campanella e Maurizio de Giovanni
Dopo la pausa per il Ferragosto, il cartellone della 72esima edizione del Ravello Festival propone al pubblico quella che sarà l’ultima settimana di programmazione. Quattro gli appuntamenti che vedranno il loro culmine nell’esecuzione dei Carmina Burana di Carl Orff il 25 di agosto.
Ad aprire questi sette giorni, domenica 18 agosto (ore 20), la Slovenian POA Festival Orchestra diretta da George Pehlivanian, che torna a dirigere sul palco del Belvedere di Villa Rufolo a distanza di vent’anni dall’ultima volta quando diresse l’Orchestra del San Carlo. Solista nelConcerto in sol minore di Max Bruch, il giovanissimo violinista napoletano, già affermatosi all’estero, Andrea Cicalese. A completare il programma scelto dal Maestro di origini armene, nato a Beirut ma americano di adozione, due pagine dedicate all’Italia: l’Italian Serenade, una delle poche opere non vocali di Hugo Wolf e la Quarta Sinfonia di Mendelssohn, nota appunto come “Italiana”, ispirata alle atmosfere che il compositore trovò nelle città italiane che visitò a partire dal 1830.
Lunedì 19 agosto (ore 20), sul palco del Belvedere il secondo appuntamento della settimana, a metà strada tra musica e parola con protagonisti Michele Campanella e Maurizio de Giovanni che daranno vita ad un inusuale colloquio con il pubblico in occasione dell’esecuzione della Sonata in Si minore di Liszt, composizione che ha ispirato il racconto di de Giovanni “Le mani grandi”. Lo scrittore napoletano nel suo lavoro tocca un aspetto della vita di Liszt di solito trascurato o omesso: la triplice paternità, la morte precoce del figlio Daniel, la consapevolezza di non essere stato un padre attento e disponibile. Su questo lato meno onorevole della complessa personalità del musicista ungherese, de Giovanni costruisce l’ipotesi suggestiva di un collegamento tra la morte di Daniel e i contenuti emotivi della Sonata, ambientandola nell’atmosfera esoterica così presente nella sua scrittura. “Io sono un ammiratore da sempre di Michele Campanella – confida de Giovanni – è un esecutore di straordinario e incredibile livello e non sono certo io a dover dire quanto sia bravo. Un giorno andai a vedere un suo concerto al Teatro San Carlo di Napoli e dopo provai ad andarlo a salutare ma non mi sarei mai aspettato che mi conoscesse e che leggesse i miei libri. Fu quindi una meravigliosa coincidenza e successivamente a cena insieme cominciammo a immaginare che cosa si potesse fare in collaborazione e venne fuori l’idea di Restituzioni che è un ciclo di racconti e musica basata su Napoli e su quello che a Napoli è stato fatto perché Napoli è la città che ci unisce”.
Ricordiamo che la Fondazione Ravello promuove la musica tra i giovani under 25 mettendo a disposizione biglietti a tariffa agevolata (10 euro) per tutti gli eventi.