Capodrise, cerimonia della campanella per il sindaco Nicola Cecere

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CAPODRISE. Cerimonia della campanella per Nicola Cecere. Questa mattina (110624), alle 12, il neosindaco di Capodrise si è recato in Municipio per il passaggio di consegne. Ad attenderlo c’erano il commissario straordinario Giuseppe Canale, i due subcommissari, la segretaria comunale Amanda Di Meo, i dirigenti e i dipendenti del Comune e alcuni dei consiglieri eletti in maggioranza, Tommaso Fattopace, Marcela Gigliano, Donato Russo Raucci, Vincenza Abussi, Margherita Nero e Vincenzo Perri.

Dopo aver ricevuto, come atto simbolico, la fascia tricolore dal viceprefetto Canale, è avvenuto il passaggio della campanella, rito mutuato dalla consegna dello strumento con cui in Italia si danno inizio alle riunioni del Consiglio dei ministri. Cecere ha ringraziato il viceprefetto Canale per aver garantito l’amministrazione del Comune nei nove mesi di commissariamento. Un brindisi e qualche foto, poi ha iniziato a studiare i primi dossier, tra cui quello dei conti pubblici. Capodrise è un ente in predissesto finanziario con un “buco” di bilancio di circa 6,5 milioni di euro, per il quale il commissario ha approvato un piano di rientro spalmato in 15 anni.

A fronte dei 3.154 voti (55,48%) ottenuti dalla lista “Capodrise insieme”, sono stati eletti in Consiglio comunale, oltre a Fattopace, Nero, Russo Raucci, Gigliano, Perri e Abussi, anche Luisa Palazzo, Michelangela Topa, Federica Montebuglio, Orazio Costantino e Michele Di Paolo. Nella nuova compagine di maggioranza, formata da sei donne e da cinque uomini, sono presenti il consigliere più votato (Fattopace, con 702 preferenze), la consigliera più giovane (Topa), il consigliere più anziano (Perri) e una consigliera di origini straniere (Gigliano, cresciuta a Rumanová, in Slovacchia, e da 18 anni a Capodrise con marito e figli). All’opposizione siederanno Vincenzo Negro, Pasquale Ricciardi, Luisa D’Angelo, Nicola Belardo, Giuseppe Salzillo della lista “Capodrise viva”.

“Un sindaco – commenta Cecere – deve stare tra la gente, lasciarsi interrogare, stimolare e criticare. Non ci sarà una stagione nuova per Capodrise, se non scenderemo per strada, se non ci uniremo alle persone, se non apriremo un confronto con i cittadini. È in strada che si colgono i problemi delle famiglie, degli artigiani, dei commercianti, degli imprenditori. È nei quartieri che si colgono i bisogni di coloro che lì sono nato o che hanno scelto di viverci”.

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