In salvo i cani del Comune di Casagiove

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Giovedì 2 maggio 2024 alle ore 9.00 due furgoni si presentavano alle porte del Nuovo Village Dog srl di Pignataro Maggiore, canile privato in cui sono custoditi circa 70 cani del Comune di Casagiove il cui trasferimento in altro canile sito in Mondragone era già nell’aria da circa un mese. La Nuovo Village Dog srl gestiva da svariati anni, al prezzo di 1.21 a cane al giorno, i cani di proprietà del Comune di Casagiove. Con l’entrata in vigore del regolamento regionale n. 1/2021, la società chiedeva l’adeguamento del prezzo di custodia alla tariffa minima prevista dal regolamento (3 euro al giorno) nelle more della indizione di una regolare gara d’appalto. La reazione del Comune a questa richiesta è stata immediata e, in soli tre giorni, è stata espletata una RDO con cui si assegnava il servizio di custodia allo stesso prezzo di euro 3 al giorno ad un canile di Mondragone a cui sarebbe stato pagato anche il trasporto per il trasferimento degli animali. Vano è stato anche l’intervento di alcune associazioni animaliste di zona che avevano richiesto con un documento ufficiale indirizzato al Sindaco di Casagiove una proroga del trasferimento al fine di far adottare la maggior parte dei cani presenti nella struttura di Pignataro. Circa settanta cani tra cui moltissimi anziani, moltissimi cani timidi ed alcuni cuccioli catturati dall’Asl, hanno rischiato di essere trasferiti in altro canile in cui non avrebbero più avuto i loro punti di riferimento (canile nel quale, si vocifera, non hanno accesso le associazioni). Le socie della Nuovo Village Dog Srl, Simona Giannattasio e Giovanna Marchi, che hanno ricevuto la notizia della presenza dei furgoni solo giovedì mattina alle nove, dunque senza alcun preavviso, hanno deciso di gettare il cuore oltre l’ostacolo ed hanno prontamente trasmesso le volture di tutti i cani del Comune di Casagiove alla Asl di Caserta per evitare il massivo trasferimento che sarebbe stato senz’altro drammatico e penoso soprattutto per i cani più delicati. Nulla di imprenditoriale nel gesto delle socie che, già provate economicamente dai ritardi nei pagamenti da parte del comune e dalla fortissima esposizione debitoria con i fornitori, lo hanno, di fatto, esonerato definitivamente dal mantenimento di quasi settanta animali. Il tam tam alla ricerca di aiuti e adozioni è già iniziato qualche settimana fa sui social ad opera di molte volontarie che si stanno prodigando per garantire mantenimento ed adozioni per i settanta cani. Il lieto fine è ancora lontano e si conta sul supporto delle persone di buon cuore per il sostentamento di questi poveri animali. Resta l’amarezza di constatare come gli animali d’affezione siano coinvolti nei meccanismi dei contratti pubblici e trattati come cose, più che come esseri senzienti.

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