“Percorsi di Memoria”: questo il titolo della giornata conclusiva di un percorso di formazione e di riflessione che ha coinvolto tutti gli alunni dell’I.C. Moro-Pascoli di Casagiove ed in particolare quelli frequentanti l’ultimo anno della Scuola Secondaria di Primo Grado.
Un viaggio a ritroso nel tempo, per conoscere le pagine più difficili della storia del Novecento, un secolo di conflitti e di gravi atrocità commesse contro l’intera umanità.
Anche quest’anno, con l’approssimarsi del 27 gennaio, Giorno della Memoria, non poteva mancare l’impegno della scuola nel divulgare tra le giovani generazioni il valore della memoria, soprattutto in considerazione del delicato contesto storico che il mondo sta vivendo, caratterizzato da una guerra mondiale a pezzi, con conflitti disseminati in varie parti del mondo.
Gli alunni delle classi terze, dopo aver approfondito in classe gli avvenimenti storici legati al secondo conflitto mondiale e all’Olocausto attraverso la lettura di testi memorialistici e di testimonianze di sopravvissuti hanno voluto dare voce, attraverso i loro interventi, a tutte le persone il cui grido di aiuto è rimasto inascoltato nell’indifferenza generale e a tutti coloro che, oggi come allora, chiedono a gran voce la pace e i diritti negati.
Sono nate così le attività presentate durante la manifestazione svoltasi nella mattinata del 24 gennaio 2024 alle ore 10 presso il plesso Pascoli.
Gli alunni si sono avvicendati nel ricordo di vittime innocenti sopravvissute all’inferno dei campi di concentramento, hanno scritto lettere rivolgendosi agli ebrei di allora, hanno inventato racconti illustrati, recitato poesie e immaginato di scrivere un messaggio al mondo a nome di tutta l’umanità sofferente.
Grande commozione per l’intervento del tenente colonnello Gianfranco Paglia, insignito della Medaglia d’Oro al Valor Militare per il coraggio dimostrato durante una missione in Somalia. Il suo discorso ha colpito profondamente i giovanissimi ascoltatori: attraverso il racconto della sua storia, degli eventi in cui è stato coinvolto, egli ha parlato del coraggio di fare delle scelte, dei valori che sono alla base della vita, del desiderio di fare la propria parte anche al costo di correre dei rischi. Ricordando la nostra Costituzione ed in particolare l’articolo 11, il Ten. Col. Paglia ha esaltato il valore della pace, facendo comprendere ai ragazzi il significato profondo delle missioni degli italiani impegnati all’estero.
A seguire l’intervento dell’avvocato Antonio Perleonardi, Presidente dell’Associazione “Uroboro” impegnata nel divulgare il valore della memoria storica tra le giovani generazioni. Grazie all’associazione è stato possibile allestire una piccola mostra con cimeli della Seconda Guerra Mondiale, ciascuno dei quali raccontava una storia: lettere, cartoline, documenti, fotografie, ma anche elmetti, divise e tanti oggetti dell’epoca che i ragazzi hanno potuto osservare e analizzare quali fonti storiche materiali.
Ringraziamo, infine, il professore Egidio Sibillo che ha portato agli alunni la sua testimonianza diretta di una vicenda personale e familiare che ha commosso tutti i partecipanti facendo comprendere che la guerra non riguarda solo e sempre gli altri, ma che coinvolge tutti,. anche chi è vicino a noi.
A distanza di ottant’ anni nulla sembra cambiato perché in tante parti del mondo la violenza brutale della guerra dimentica e calpesta la dignità umana, mentre noi rimaniamo spettatori inermi di tanti crimini contro l’umanità.
“Molti sembrano non comprendere, ma io ho capito”, -scrive un’alunna in un messaggio finale- “ che non si possono chiudere gli occhi nella speranza che il male scompaia, né si può far finta che non esista, ma è nostro dovere imparare la lezione dal passato e tenerla bene a mente. Credo che nel momento in cui vedi soffrire e morire tante persone, dovresti capire che il sangue è sempre rosso e non è il paese in cui siamo nati a differenziarci. In quanto persona, vi chiedo scusa, dal profondo di me, dal profondo del mio cuore”. Un messaggio sincero rivolto a tutti affinché ogni uomo possa ritrovare l’ essenza della sua umanità.