Dopo mesi di preparazione e prove da parte degli oltre mille bottari protagonisti della festa, si alza il sipario sull’edizione 2024 di “Carri, Ritmi e Pastellessa”, la kermesse folkloristica legata al culto di Sant’Antonio Abate che ormai conta ogni anno migliaia di partecipanti e visitatori da ogni angolo d’Italia.
Fuoco,Anima,Tradizione è lo slogan che campeggia per questa edizione a sottolineare la straordinaria amalgama di folklore e spiritualità: la festa dedicata a Sant’Antonio Abate, detto anche Sant’Antuono vede alternarsi nelle giornate ad essa dedicate momenti religiosi come la liturgia e la processione del Santo alla componente folkloristica che trova la sua massima espressione nella sfilata dei cosiddetti carri di Sant’Antuono, palcoscenici itineranti per i bottari, abili suonatori di strumenti inusuali come botti, tini e falci, gli antichi strumenti un tempo utilizzati dai contadini del luogo. Percussioni e ritmi, come la tradizionale “pastellessa” o la “tarantella” ripropongono uno spettacolo antico quanto la storia stessa di queste terre, che il tempo non scalfisce, alimentando al contrario la passione con la quale di anno in anno si tramanda questa tradizione.
Il primo appuntamento sarà per il 20 gennaio alle 17.00 in aula consiliare per la conferenza di presentazione del programma di questa edizione a cui prenderanno parte i rappresentanti dell’associazione organizzatrice dell’evento “Tradizion Cant e Suon a Sant’Antuono” presieduta da Gianfranco Stellato insieme all’amministrazione comunale guidata da Giuseppe Oliviero.
Interverranno:
Giuseppe Oliviero – Sindaco di Portico di Caserta
Luigi Piccirillo – Presidente del Consiglio Comunale e delegato alla comunicazione e al marketing del territorio
Stefania Ienco- Consigliere Comunale con delega alla Cultura
Giovanni Caputo – Consigliere delega a spettacolo, turismo e tradizione
Don Francesco Zacchia – Vice parroco della Parrocchia San Pietro Apostolo
Giuseppe Vastante – Comandante dei Vigili Urbani del Comando di Portico di Caserta
Gianfranco Stellato- Presidente dell’Associazione “Tradizion Cant e Suon a Sant’Antuon
Pietro Gravina – Presidente Portetnic@ group – Canti e Suoni della terra
Una festa che diventa scoperta della tradizione attraverso gli eventi e le attività previsti dal cartellone che prenderà inizio nella stessa serata di domenica 21 gennaio con l’attesa estrazione dei numeri che, assegnati, ad ogni carro, ne determinerà l’ordine di uscita ed esibizione.
La serata sarà anche l’occasione per ogni battuglia di affascinare il pubblico con un’esibizione che permetterà di cominciare ad immergersi nel clima della festa.
Continua anche per quest’anno il sodalizio tra l’ente comunale e l’associazione “Tradizion Cant e Suon a Sant’Antuono” presieduta da Gianfranco Stellato che coadiuverà l’organizzazione dell’intera manifestazione.
Nei mesi che precedono l’inizio della festa si evince la passione che anima i portichesi, giovani e non, nel perseguire con devozione e sacrificio il lavoro che porta sotto gli occhi di tutti una tradizione che anno dopo anno sembra rinnovarsi e mai spegnersi – spiegano gli organizzatori – è grazie all’impegno di un’intera comunità che ogni anno Portico riesce a mostrarsi ai suoi visitatori e ai concittadini stessi nella sua veste più autentica e affascinante, quella che ne delinea e ne perpetua l’identità.
Anche questa edizione vedrà impegnati gli organizzatori nell’importante lavoro di accoglienza delle centinaia di camperisti che ogni anno fanno tappa nel comune per assistere alla manifestazione e a cui saranno dedicate apposite aree di sosta ed attività.
Di seguito, non in ordine di uscita, i nomi delle 12 battuglie protagoniste di questa edizione. Ad esse si aggiunge un carro tradizionale di dimensioni ridotte che seguirà un percorso differenziato.
“Sant’Antuono Ora e Sempre”, “I uagliun e Via Trent”, “I Guerrier e Sant’Antuono”, “La Compagnia del 2019”, “A Tradizione e Sant’Antuon”, “Ritmi e Tradizioni”, “La Compagnia del Punto e a capo”, “O’Rion e Sant’Antuon”, “Gli Amici dell’Osteria”, “Tarantella Sound”, “A Tradizion e Sant’Antuono”, “U Carr ra’ Scampia”.