Caserta. Si è spento nella mattinata di ieri l’ex questore di Caserta Carmelo Casabona. Le esequie si svolgeranno oggi pomeriggio alla 15 15 nella chiesa di Santa Flavia a Caltanissetta. Aveva 71 anni.
Un lutto per le istituzioni e per la polizia di Stato, ma anche per la nostra associazione. Casabona oltre essere un amico degli insignii è stato quello che ha contribuito a diffondere la legalità nella nostra Provincia partecipando a convegni in tutte le scuole di ogni ordine e grado. “La sua permanenza a Caserta di circa quattro anni ha contribuito ad incrementare come non mai alla lotta alla criminalità organizzata. La sua eredità fu raccolta dal questore Guido Longo. – Ha dichiarato Il presidente del CeSAF Maestri del lavoro Mauro Nemesio Rossi – ai suoi tre figli ed alla sig.ra Maria Grazia le nostre più sentite condoglianze.”
Gli anni dal 2007 e successivi videro una sinergia tra magistratura, forze dell’ordine ed Stato Italiano che raramente si era verificata prima, con al vertice della prefettura il prefetto Ezio Monaco, al comando provinciale dei Carabinieri il Colonnello (ora generale) Carmelo Burgio e a capo della polizia Carmelo Burgio. Erano gli anni della strage di San Gennaro che tanta sgomento aveva suscitato nell’opinione Pubblica Nazionale. Il ministro dell’interno Roberto Maroni insieme ai vertici della magistratura ed il capo della polizia Antonio Manganelli si riunivano nel palazzo della prefettura con cadenza quasi trimestrale e si mise a punto il “modello Caserta” che doveva essere di riferimento a tutto il territorio nazionale. I risultato non si fece attendere con gli arresti dei maggiori camorristi latitanti, Giuseppe Setola, Antonio Iovine e Michele Zagaria.
Per la sua attività il Comune di Casale di Principe concesse a Carmelo Casabona nel maggio del 2009 la cittadinanza onoraria. Nel maggio del 2008 Casabona volle celebrare la festa della polizia proprio a Casal di principe. In quell’occasione, sottolineando l’attività de nostro magistero ebbe a dire: “La scuola, proprio perché spazio deputato alla formazione dei giovani, del loro patrimonio intellettuale e della loro coscienza civile, deve continuare in pieno la sua funzione educativa. Processo che ho trovato già avviato in alcuni Istituti scolastici della Provincia di Caserta, allorquando ho potuto confrontarmi su questi temi con gli studenti. Per tale ragione ho sempre partecipato con entusiasmo a tali incontri, perché ritengo sia uno dei modi più efficaci per affermare il concetto di legalità. In tutti gli incontri, fino ad ora avuti, i giovani hanno dimostrato di essere attenti e maturi, desiderosi di essere informati e partecipi del progetto di legalità, ma soprattutto di voler essere protagonisti del cambiamento per un futuro libero dalle prevaricazioni della criminalità in tutte le sue molteplici manifestazioni. In proposito, vorrei ricordare l’incontro avuto con i giovani dell’Istituto scolastico “Giuseppe Petrarca” del vicino comune di Carinaro, all’indomani del danneggiamento della finestra della portineria della scuola, causata dall’esplosione di un colpo d’arma da fuoco. Nel corso del dibattito, un giovanissimo studente ha gridato: “La camorra non deve farci paura”, guadagnandosi non soltanto gli applausi dei coetanei, degli insegnanti e del preside, ma anche un berretto da poliziotto, che spontaneamente ho donato. A questa stessa filosofia, volta ad incrementare il rapporto di collaborazione e di fiducia con i cittadini, è stata ispirata anche la gestione dell’ordine pubblico, che, specialmente nell’ultimo anno, ha fatto registrare in tutta la Provincia continue emergenze riconducibili all’atavica problematica dello smaltimento dei rifiuti ed all’acuirsi della crisi occupazionale.”