Si dice che le persone dopo la morte restano in vita nel ricordo di chi li ha amati.
E’ proprio così,
lo dimostrano Alessia e Luigi che, a distanza di un anno dalla scomparsa del loro fratello Ernesto, lo ricordano insieme alla moglie Vanessa, i genitori, gli amici e tutta la comunità di Casagiove quotidianamente in ogni gesto, parlano di lui in ogni discorso, e ne tengono vivo il ricordo.
Ernesto era il più ambizioso dei fratelli, forse il più diligente, sicuramente il più studioso.
Si è diplomato al Liceo Artistico per poi laurearsi con tante soddisfazioni in Architettura.
Quella dell’architettura per Ernesto non era solo lavoro, ma una vera passione da seguire e coltivare, finanche a scriverne un libro tematico diventato popolare tra gli esperti di settore.
“Voleva scrivere un libro, e lo ha fatto – dice la sorella – riuscendo a raggiungere grandi risultati così come in tutte le cose in cui si cimentava, forse perché metteva entusiasmo e cuore, ci metteva tutto sè stesso” come del resto dimostrano le sue tante passioni come quello per le cause che sosteneva, la scienza di cui era un vero cultore e la musica che lo ha portato a suonare con amici e per locali.
Proprio con la musica Ernesto accompagnava le sue giornate, appassionato di Pino Daniele cantava le sue canzoni e le suonava con la sua chitarra, anche quando a causa della malattia era costretto a suonare nella sua stanza da letto, e proprio lì “Sagliev a voglia d’alluccà” come cantava lo stesso Pino in Alleria.
Le persone che lo hanno conosciuto raccontano di lui come un ragazzo pieno di esperienze vissute, viaggi ed emozioni, ma soprattutto carico di sogni e traguardi ancora da realizzare.
Ernesto aveva un cuore grande, proteso agli altri e difensore degli animali e attento alla natura. Lui stesso diceva che “siamo tutti un po’ come i funghi, collegati tra noi ed in un modo o nell’altro troveremo il modo di tornare a vivere”
È con questa visione che l’08 giugno dello scorso anno ci ha lasciato.
E forse, con questa stessa speranza le persone che lo amano sono ancora “collegati” a lui, sicuri che Ernesto torna a vivere in ogni nostro ricordo.