Rotary Club Caserta Luigi Vanvitelli, un grande successo la cerimonia di consegna del Premio Luigi Vanvitelli

Premiati il regista Matteo Garrone, l’attivista Mamadou, Gigi Esposito e, in memoria, il maestro Elvio Accardo

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Il Rotary Club Caserta Luigi Vanvitelli celebra le eccellenze e la casertanità con il prestigioso Premio Luigi Vanvitelli, giunto quest’anno alla sua quarta edizione. La cerimonia, tenutasi lunedì sera a Caserta presso la sede dell’Hotel dei Cavalieri, ha visto protagonisti illustri personaggi che hanno contribuito significativamente al prestigio e alla cultura della città capoluogo e dell’intera provincia. Il premio, nato quattro anni fa, è stato assegnato dalla Commissione, di cui fa parte anche il presidente Gianluca Parente,  a personalità di spessore collegate per motivi diversi alla città di Caserta e che hanno dato lustro al territorio con il proprio “genio”, le proprie opere o la propria vita

Tra i premiati, spicca il nome di Mamadou Kuoassi, attivista del Centro sociale ex Canapificio e del Movimento migranti e rifugiati di Caserta, e fonte di ispirazione per il film “Io Capitano” del rinomato regista Matteo Garrone. La storia di Mamadou, che si è ben integrato nella comunità casertana, ha commosso tutti per il suo potente messaggio di riscatto e integrazione. Visibilmente emozionato, Mamadou ha espresso il suo profondo onore nel ricevere il prestigioso premio del Rotary Club. La sua gratitudine non si è limitata solo al riconoscimento personale, ma si è estesa anche alle persone che hanno condiviso con lui questo percorso significativo. Mamadou ha voluto condividere il premio con la sua compagna Maria Rita Cardillo, con Vincenzo Fiano e con le due “mamme” Menita e Tommasina, figure fondamentali che lo hanno sostenuto nella realizzazione del progetto Piedibus. Il progetto Piedibus, nato con l’obiettivo di accompagnare i bambini casertani a scuola a piedi, è un esempio brillante di integrazione e comunità. Mamadou ha sottolineato il ruolo cruciale di Menita e Tommasina, le “mamme” che hanno creduto in lui e nel progetto. Grazie al loro impegno e alla loro fiducia, è stato possibile superare la paura e la diffidenza verso il diverso, abbattendo le barriere della discriminazione e del razzismo, e promuovendo l’integrazione degli immigrati.

Anche il regista Matteo Garrone è stato insignito del premio, che consiste in una medaglia commemorativa in bronzo in edizione limitata e numerata appositamente realizzata per il Rotary Club Caserta Luigi Vanvitelli dal noto artista casertano Don Battista Marello, per aver dato lustro alla città di Caserta attraverso la sua opera cinematografica, portando alla ribalta la vicenda di Mamadou e suscitando empatia a livello internazionale. Il regista pluripremiato non è riuscito ad essere presente alla cerimonia, ma non ha voluto fare mancare il suo videomessaggio di ringraziamento, applaudito dalla platea.

Un altro riconoscimento è stato assegnato a Luigi Esposito, in arte Gigi, membro del noto duo comico Gigi e Ross, residente a Caserta. La sua carriera artistica ha contribuito a valorizzare l’immagine della città nel panorama culturale italiano. Gigi ha espresso con orgoglio la sua emozione per questo premio, sottolineando il valore speciale che rappresenta per lui. “È il primo riconoscimento che ricevo a Caserta ed il primo che ricevo al 100%, essendo abituato a dividerlo con il mio duo Ross”, ha dichiarato con evidente soddisfazione. Ritirando il premio, non ha perso l’occasione di divertire i presenti con il suo spirito brillante, proponendo una gag in cui scherzava sulla rivalità tra Rotary e Lyons, strappando risate e applausi dalla platea.

Un commovente tributo è stato reso al maestro Elvio Accardo, scomparso prematuramente nel 2020, con un premio alla memoria che ha voluto onorare la sua straordinaria eredità artistica. La cerimonia ha evocato emozioni profonde, sottolineando il vuoto lasciato da Accardo nel mondo artistico-culturale casertano e nazionale. Tuttavia, la sua influenza perdura, grazie alle opere d’arte che ha creato al segno indelebile che ha lasciato nei cuori di chi ha avuto il privilegio di conoscerlo e di apprezzare il suo lavoro. La sua arte continua a vivere attraverso le sue sculture, disseminate in diverse località, come un testimone silenzioso della sua genialità e passione. Ricevendo la medaglia, i figli Alessandro e Alberto hanno espresso la loro gratitudine per il riconoscimento, evidenziando l’importanza del legame tra il loro padre e la comunità che lo ha tanto amato.

Il Rotary Club Caserta Luigi Vanvitelli, come sottolineato dallo stesso presidente Gianluca Parente, è orgoglioso di poter celebrare queste eccellenze, simboli di dedizione, talento e amore per la città di Caserta e per la sua provincia. La manifestazione si conferma un momento di grande importanza per riconoscere e valorizzare coloro che contribuiscono a rendere unica la comunità e per trattare di problematiche importanti quali l’immigrazione, il razzismo, la legalità.

Alla manifestazione hanno presenziato autorità rotariane, civili e religiose insieme a tanti soci ed amici. Sono intervenuti l’assistente del Governatore Giuseppe Di Caprio, il Governatore incoming a.r. 25/26 Angelo Di Rienzo, il formatore distrettuale area Terra di Lavoro Gianpaolo Iaselli, l’Incoming RRD Mariateresa Aveta, la Presidente Innerwheel Anna Di Felice, il Presidente della Provincia di Caserta Giorgio Magliocca, il Sindaco di Casagiove Giuseppe Vozza l’Assessore del Comune di Caserta Annamaria Sadutto, e Mons. Giuseppe Di Bernardo, Cancelliere della Curia di Caserta.

Significative le motivazioni per i diversi riconoscimenti.

A Luigi Esposito, “il merito di aver saputo mettere a servizio dello spettatore la sua intelligente ironia e con sorridente garbo interpretare la complessa quotidianità del nostro territorio con una leggerezza che non è mai superficiale improvvisazione. Perché col sorriso è riuscito a toccare temi profondi quali le vittime innocenti delle mafie e le speculazioni ambientali, veicolando soprattutto per i giovani,  il messaggio dell’impegno a non dimenticare ed a continuare a lottare con forza contro ogni tipo di abuso. Per aver mantenuto legami profondi con il suo territorio di origine, segnale positivo di chi mantiene salda una concreta idea di appartenenza”.

All’attivista concittadino Mamadou Kouassi, “il merito di aver testimoniato, con la propria quotidianità, la straordinaria appartenenza alla comunità casertana, nella quale e per la quale, ha scritto versi di indiscusso impegno sociale e senso civico, di aver reso la città di Caserta orgogliosa di aver accolto ed incluso un suo nuovo figlio, il cui coraggio e umanità hanno dato tinte felici ad un viaggio carico di tragedia e straordinarietà”. Al regista Matteo Garrone il merito di essere “un valido testimone per aver raccontato, al mondo, attraverso il linguaggio del cinema, la storia di Mamadou, che la città di Caserta ha accolto come suo figlio; per aver presentato, attraverso il lavoro cinematografico della narrazione della triste epica del mare, la città di Caserta, come nuova patria di quella Odissea al contrario, che esalta ed aggiunge valore alla propria capacità di inclusione e promozione civica e sociale”.

Al regista Matteo Garrone, il merito di essere “un valido testimone per aver raccontato, al mondo, attraverso il linguaggio del cinema, la storia di Mamadou, che la città di Caserta ha accolto come suo figlio; per aver presentato, attraverso il lavoro cinematografico della narrazione della triste epica del mare, la città di Caserta, come nuova patria di quella Odissea al contrario, che esalta ed aggiunge valore alla propria capacità di inclusione e promozione civica e sociale”.

Alla memoria dell’artista Elvio Accardo, il merito di “aver arricchito con la sua opera il nostro territorio, creando suggestioni artistiche di grande respiro culturale. Un talento innovativo ed appassionato che ha dato lustro alla sua e nostra terra.  Il suo essere è incarnato nel suo testamento spirituale:  Sono nato in un paese di coralli e di marinai, tra velate cattedrali di cammei e logori cortili saraceni brulicanti di ratti e di bimbi urlanti  sempre profumati di gelsomino. La mia infanzia dolce di nonni di mare, amara di polio, l’ho inchiodata agli specchi delle mie mani; il resto  l’ho cercato nella terra dei pioppi e dei castagni, tra i sassi delle rotaie appestate di catrame    e nei sorrisi scarlatti delle mie ginocchia, e nel mio vomito di etere. Sono stato sconfitto dalle ombre delle ambigue verità dei miei luoghi, ne ho cercato di altri, con le mie navi cariche di fantasmi nuovi e il sacco a pelo pieno di sudore e di sesso. Lì, ho trovato tutti i miei gnomi nelle stanze buie, i tesori nei muri, l’odore della cera d’api fusa per far impiastri sui foruncoli, milioni di formiche che ricompongono il volto di mio padre. Scrivo le musiche delle conchiglie e le canto nei versi delle mie commedie da baraccone. Tutto questo è la creta. Io, l’ho solo modellata”.

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