CASERTA – Il centoquattresimo convegno annuale dell’Unione Exallievi Don Bosco “Umberto Cirillo” di Caserta è stato dedicato alla memoria di don Taddeo Manfredonia, filosofo e mentore di numerosi giovani che hanno ricevuto la loro formazione presso il liceo classico salesiano di Caserta. Questo incontro, una tradizione consolidata che si tiene ogni anno nella prima domenica dopo Pasqua, ha richiamato in città coloro che sono stati formati secondo l’educazione di don Bosco o che hanno frequentato l’oratorio.
IL CONVEGNO
L’evento è iniziato alle 9.00 con l’arrivo degli exallievi presso l’Istituto Salesiano “Sacro Cuore di Maria”. È stata un’opportunità per incontrare studenti di tutte le età, per rievocare i ricordi dei corridoi e delle aule che hanno visto crescere non solo giovani di Caserta, ma anche studenti provenienti da tutta la Campania e dalle regioni limitrofe, grazie alla possibilità, offerta in passato, di frequentare la scuola media e il liceo come convittori.
I lavori della mattinata si sono svolti nella sala dedicata a don Rua, ex cappella dove il primo successore di don Bosco avrebbe compiuto il miracolo della moltiplicazione delle ostie. L’apertura è stata segnata dai saluti di don Antonio D’Angelo, direttore della Casa Salesiana, e di Gennaro Iannotti, avvocato e presidente dell’Unione Exallievi locale. Successivamente, un commovente video ricordo, curato da don Nicola Pecoraro e narrato da Massimo Santoro, ha introdotto la figura umana, spirituale e educativa di don Taddeo Manfredonia, appassionato studioso di Tommaso d’Aquino e docente di grande erudizione.
L’incontro ha proseguito con gli interventi liberi degli exallievi presenti, culminando con una personale testimonianza del sacerdote e maestro da parte di Mario Iodice, docente di lingua e letteratura greca presso l’Università dell’Insubria. A moderare la sessione è stato don Roberto Spataro, insegnante di lettere classiche presso il liceo salesiano di Caserta e delegato dell’associazione exallievi.
DON TADDEO MANFREDONIA
Nato nel 1926 e scomparso dieci anni fa, don Taddeo Manfredonia è stato descritto da amici, exallievi e colleghi come un grande educatore capace di guidare i suoi studenti lungo il percorso della conoscenza e di incoraggiarli a sviluppare scelte originali. Fedele all’approccio realista aristotelico e tomista, ha guardato alla modernità con occhio critico ma senza condanna, sottolineando l’importanza di fondamenta solide per affrontarla.
Le testimonianze degli exallievi più rappresentativi, tra cui Filippo Morace (docente di canto lirico al Conservatorio di Salerno), Mauro Ricciardo (avvocato e già presidente dell’Unione Exallievi di Caserta), Paolo Falco (consigliere dell’Ordine degli Avvocati di Santa Maria Capua Vetere), Raffaele Piccirillo (procuratore generale di cassazione e già capo di gabinetto del ministro della giustizia), Ruggero Pilla (procuratore generale presso la corte di appello di Napoli) e Francesco Pezone (giurista d’impresa), hanno dipinto un ritratto di don Taddeo Manfredonia come un sacerdote devoto, un confessore carismatico e un appassionato educatore dei giovani.
«La figura di don Taddeo Manfredonia – commenta il presidente Gennaro Iannotti – abbraccia più generazioni di exallievi salesiani, educati con la medesima amorevolezza alla cultura come ai valori cristiani. Il suo esempio di attaccamento allo studio e al lavoro costituisce guida per il presente e, soprattutto, per il futuro».