Forme in evoluzione. Esplorando i Mondi di Dupré, G.O.N.F.I.O. e Pennoni nella galleria Mondoromulo
A Castelvenere la mostra collettiva Everything is possible continua a far parlare di sé per l’esplosione di creatività e visioni uniche presenti e per la consapevolezza e la maturità estetica degli artisti, pur essendo solo alla prima esperienza in una galleria.
Questa ecletticità è rappresenta dalla pittura di Alessandro Dupré e dalle opere di Giovanni Franzoi, in arte G.O.N.F.I.O., e dell’artista umbra Ilaria Pennoni.
Il curatore della mostra, Marco Amore, ci presenta i tre artisti: “Dupré si avventura nel mondo del figurativo, esplorando i magnifici capolavori della pittura occidentale e concentrando la sua attenzione sul tema del nudo, che rappresenta un fondamento imprescindibile della sua ricerca. A un certo punto, il suo ardente desiderio di superare i limiti tradizionali dell’espressione artistica si fa sempre più evidente, spingendolo verso una prospettiva audace e innovativa che lo porta a destrutturare il soggetto, pur mantenendo un tocco di sensualità nei dettagli delle forme e dei colori.” Dalla destrutturazione passiamo invece alla fusione degli elementi con le sculture: “Le sculture di G.O.N.F.I.O. si contraddistinguono per la loro abilità nel fondere elementi che inizialmente sembrano contrastanti, come animali e regno vegetale. Questa fusione invita gli spettatori a riflettere sulla connessione tra diversi ecosistemi e sulla coesistenza tra le creature terrestri e la flora, stimolando una riflessione più profonda sulla interdipendenza della vita sulla Terra. D’altra parte, attraverso la manipolazione della cera, Ilaria Pennoni realizza un’opera che sfugge a una categorizzazione definitiva: il processo creativo dell’artista, influenzato dal flusso delle luci a infrarossi, conferisce un elemento di casualità controllata all’installazione, invitando gli osservatori a esplorare il significato e la bellezza che emerge da questa interazione unica tra materiali e tecnologia.”
I corpi scomposti e distorti, il linguaggio della ceramica che fonde mondi diversi come se la realtà fosse rinata da un’esplosione nucleare, la composizione di oggetti che creano un’opera indipendente che continua a crearsi senza la presenza dell’artista. Gli artisti raccontano la propria arte.
Alessandro Dupré parla dei suoi due lavori in mostra: “Lady in a sea Landscape e Lady in a yellow silk (e il lavoro che ci ruota attorno), sono delle opere nate dall’esigenza di mistificare e brutalizzare l’aspetto narrativo della pittura come mimesis; chiaramente questa non sarà l’esigenza sottesa alle opere degli altri artisti, ma credo siano possibilmente unite e legate, all’interno della galleria, secondo un’estetica dell’equivocità, dove l’oggetto, cambia di senso e di identità.”
Giovanni Franzoi ci spiega cos’è G.O.N.F.I.O: “Gonfio, nel duplice significato di rigoglioso e marcio. Come di una natura rigonfia e gocciolante di vita. Come di un frutto troppo maturo che ammuffisce. Come di una putrefazione in corso. Grottesco. Oriddo ed Onirico. Naturale Nucleare. Fatiscente. Iridescente. Organico.”
Questo il racconto, invece, di Ilaria Pennoni sul suo approccio e sul lavoro: “Tra l’artista e il suo lavoro si instaura spesso un rapporto di cura eccessiva. Ma se gli si presta l’ascolto che esso merita, può offrire possibilità migliori e inaspettate. Inevitabilmente mette in mostra una cura che eccede, che è data dalle lampade a raggi ultravioletti che accudiscono i pulcini nei loro primi mesi di vita, ma che, se messe troppo vicine alla cera la disfano, donando l’opportunità al lavoro di farsi da solo e di dichiarare la sua indipendenza.”
La mostra Everything is possible è aperta fino al 7 aprile presso la nostra galleria telesina.