A Il Pozzo e il Pendolo Teatro ‘La meccanica del cuore’

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Nella notte più fredda del mondo possono verificarsi strani fenomeni, ed è quanto può accadere ne La meccanica del cuore di Mathias Malzieu, in scena da sabato 17 febbraio 2024 alle ore 21.00 (in replica domenica 18) al Pozzo e il Pendolo Teatro di Napoli, con Marianita Carfora, Sonia De Rosa, Fabio Rossi, Alfredo Mundo, Adriana d’Agostino, scene di Elio Rivera, adattamento e regia di Annamaria Russo.

È il 1874 e in una vecchia casa in cima alla collina più alta di Edimburgo il piccolo Jack nasce con il cuore completamente ghiacciato. La bizzarra levatrice Madeleine, dai più considerata una strega, salverà il neonato applicando al suo cuore difettoso un orologio a cucù. La protesi è tanto ingegnosa quanto fragile e i sentimenti estremi potrebbero risultare fatali. L’amore, innanzitutto.

Ma non si può vivere al riparo dalle emozioni e, il giorno del decimo compleanno di Jack, la voce ammaliante di una piccola cantante andalusa fa vibrare il suo cuore come non mai. L’impavido eroe, ormai innamorato, è disposto a tutto per lei.

Non lo spaventa la fuga né la violenza, nemmeno un viaggio attraverso mezza Europa fino a Granada alla ricerca dell’incantevole creatura, in compagnia dell’estroso illusionista Georges Méliès.

E finalmente, due figure delicate, fuori degli schemi, si incontrano di nuovo e si amano. L’amore è dolce scoperta, ma anche tormento e dolore, e Jack lo sperimenterà ben presto.

«Le pagine di Mathias Malzieu – sottolinea Annamaria Russo – sono così vivide e colorate che sembrano indicare la strada verso la messa in scena. Non è mai facile trasformare le parole in immagini teatrali, ma con La meccanica del cuore il lavoro è stato reso lieve dalla fantasia visionaria che trasuda da ogni riga del romanzo. I personaggi sono tratteggiati già a tre dimensioni, le parole sembrano scritte per essere dette».

Intriso di atmosfere, ritmato da avventure di sapore cavalleresco, La meccanica del cuore è, al tempo stesso, una coinvolgente favola e un romanzo di formazione, in cui l’autore, con scrittura lieve ed evocativa, punteggiata di ironia, traccia un’indimenticabile metafora sul sentimento amoroso, ineluttabile nella sua misteriosa complessità.

La parabola più grande e più complessa, infatti, riguarda il rapporto tra un essere umano e la sua identità, le aspettative ereditate dai genitori e dalla società consensuale, e la difficile strada della scoperta di ciò che di più autentico batte sotto la meccanica del nostro cuore.

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