Al Teatro Civico di Caserta, sabato 29 e domenica 30 aprile per lo spettacolo teatrale “La Faglia”
Sabato 29 (ore 20.00) e domenica 30 aprile (ore 18.00) in scena al Teatro Civico 14 (all’interno di Spazio X – via F. Petrarca 25 P.co dei Pini, Caserta) l’anteprima nazionale de La Faglia, testo di Adèle Gascuel per la regia di Simone Amendola con Valerio Malorni. Una favola post-apocalittica, comica, in cui due antieroi rappresentano la logica di pensiero dell’Occidente moderno, con la propensione a sfruttare corpi, esseri e cose.
I biglietti sono acquistabili al botteghino del teatro e sul sito www.teatrocivico14.it al costo di 12 euro, 10 per il ridotto under30/over65; per info e prenotazioni [email protected] oppure +39 0823441399.
Il percorso de La Faglia inizia nel luglio 2021 ad École Des Maîtres (condotta nel biennio ’20/’21 da Davide Carnevali), che si è svolta al Teatro India durante il festival Short Theatre, quando alla compagnia Amendola / Malorni è stata commissionata una mise en éspace di 25 minuti del testo. Dopo questa prima elaborazione, il processo creativo è partito a dicembre 2021 con la prima residenza al Teatro delle Albe di Ravenna ed è poi proseguita a Lottounico, Roma, nell’aprile 2022, dove si è delineato chiaramente il progetto di messa in scena.
Scrivono Simone Amendola e Valerio Malorni nelle note: «A primo sguardo non avevamo ben capito la portata del copione, avevamo solo colto questi due personaggi un po’ alla maniera di “Aspettando Godot”, ma raccontati con una certa rabbia tutta anti-boomer. Facendo le prove invece ci siamo trovati davanti ad un meccanismo teatrale maturo, con argomenti e urgenze del presente (dal fallimento verso il pianeta, alla crisi del linguaggio e degli intellettuali) trattati da un’ottima penna, con grande dote di sintesi e ironia.
Adèle Gascuel, l’autrice, è una trentenne che nel testo porta istanze che in Francia sono molto più prioritarie che in Italia. E quindi riesce, nella scrittura, ad essere corpo dolente e non testa pensante. Attraverso i due protagonisti, maschi alfa intenti a curare una ferita nella terra col cemento, Adèle va dentro ai temi con improvvisi lampi di genialità eludendo totalmente la retorica, e questo permette a noi di lavorare alla messa in scena con grande libertà, facendoci riscoprire gli elementi base del teatro, che ne sono il cuore, facendoci sentire tra persone che giocano allo stesso gioco.
Provare per il gusto di provare, scoprire i sottotesti, scandire il tempo, godersi i silenzi, ritrovare banalmente la seduzione del dialogo a teatro, i clown, la coppia comica, il sacro e il profano, il profano e il profano.
Riscoprire che fuori da quel campionato d’intelligenze affannate, da quella ruota del criceto in cui correvamo prima del covid, c’è ancora qualcosa da dire. E che lo si può dire addirittura senza volerlo dire, esce. Scrive Adèle nella presentazione: ‘La Faglia parla di un mondo in via di rottura e della nostra insistenza nel voler tappare i buchi. Parla di una logica di pensiero che è quella dell’Occidente moderno, una logica di pensiero che si potrebbe riassumere in questa formula di René Descartes: “Dobbiamo farci padroni e possessori della natura”. Questo pensiero ha a che fare con una propensione a sfruttare corpi, esseri e cose. […] La Faglia è una favola post-apocalittica, comica. Presenta due antieroi che vorrebbero essere maschi dominanti, che non sanno fare molto altro che continuare a fare ciò che hanno sempre fatto, mentre si chiedono se starebbero meglio facendo diversamente. Questi due formano un duo sulle orme di Vladimir ed Estragon, Bouvard e Pécuchet, Rosencrantz e Guildenstern. Non hanno più voglia di salvare il pianeta. Vorrebbero andarsene, cambiare tutto, ma non sanno come fare. Nel frattempo, fanno finta di riparare. […] La Faglia è una commedia perché credo il nostro tempo ne abbia bisogno. Farci ridere al di là di ciò che ci colpisce.’».
L’ultimo appuntamento della quattordicesima stagione del Teatro Civico 14 è in programma sabato 20 e domenica 21 maggio con il debutto nazionale di “Tutta colpa di Ugo”, di Elvira Scorza, spettacolo vincitore del bando “Verso Sud” di cui il TC14 è promotore insieme a collettivo Nuovo Teatro Sanità, Solot Compagnia Stabile di Benevento, Teatro del Sangro e Impresa di Produzione di Teatro d’innovazione e sperimentazione Scena Nuda.