Il futuro di migliaia di docenti messo in discussione da un algoritmo ministeriale
Cangiano: «Subito diverse modalità di convocazione»
La polemica per le nomine impazzite, legata alla procedura informatizzata con cui l’algoritmo ministeriale ha assegnato le supplenze da Gps per l’Anno scolastico 2022/2023, non accenna a placarsi. Ad intervenire sulla questione il neodeputato Gerolamo Cangiano, eletto nelle fila di FdI, partito che da subito ha sollevato perplessità rispetto alle modalità definite dal Ministero per procedere all’assegnazione degli incarichi a T.D. «In questi giorni mi sono giunti da più parti appelli accorati di colleghi abilitati sul sostegno che non si sono visti attribuire la supplenza annuale, scavalcati nell’individuazione anche da Docenti non in possesso del titolo specifico. Ed è una situazione diffusa sulle Gps di ogni ordine e grado ed in tutta Italia. Prima di intervenire, ho voluto capire bene il meccanismo su cui si basa l’algoritmo ministeriale che incrocia le disponibilità e le preferenze espresse, elabora matematicamente i dati ma non tiene conto né delle distanze, né della difficoltà che i docenti hanno riscontrato in fase di espressione delle 150 preferenze. Su questo andrà fatta una profonda riflessione: per il futuro bisognerà assolutamente ragionare su diverse modalità di convocazione, anche prendendo in considerazione l’idea di ritornare a farle in presenza. Resta però alta la preoccupazione per questo anno scolastico, che si presenta più caotico dei precedenti. E a farne le spese ancora una volta saranno gli alunni, in particolare quelli più fragili e quelli ai quali maggiormente va garantito il diritto allo studio. Poiché è probabile – continua l’esponente di FdI – che già nei prossimi giorni gli Uffici Scolastici Provinciali dovranno provvedere ad emanare ulteriori bollettini di nomine, l’unica soluzione è che l’ attuale Ministro della Pubblica Istruzione dia disposizioni affinché si proceda, sui posti ancora liberi, a riconvocare prioritariamente dalla 1° Fascia i Docenti specializzati e non ancora destinatari di alcun incarico. Una soluzione che darebbe dignità a chi ha studiato per conseguire il titolo specifico, e che contestualmente eviterebbe ai Docenti designati dalla Gps di 2° Fascia o dalle Graduatorie incrociate di vedersi revocato l’incarico a seguito di contenzioso, dopo aver magari anche sostenuto spese di trasferimento e di alloggio in altra Regione. Ma che soprattutto garantirebbe agli alunni che ne hanno bisogno e necessità, di vivere serenamente un anno scolastico che al momento li vede fortemente privati del diritto ad essere seguiti ed assistiti da chi ha studiato e si è formato per farlo. Senza voler danneggiare nessuno – conclude l’on. Cangiano – perché conosco bene il dramma del precariato. Ma la scuola deve ritornare ad avere come fulcro della sua azione educativa l’inclusione, l’integrazione e lo sviluppo armonico della persona».