Il volto della Carità. Il ritorno della statua di San Vincenzo dé Paoli dopo il restauro conservativo
“Io non venero la materia, ma il creatore della materia, che si è fatto materia per me e si è degnato abitare nella materia e operare la mia salvezza attraverso la materia. Io non cesserò perciò di venerare la materia attraverso la quale mi è giunta la salvezza. Ma non la venero assolutamente come Dio!”
(san Giovanni Damasceno)
Fin dall’antichità, l’uomo ha sentita l’esigenza “spirituale” di potersi sentire quanto più vicino al divino, attraverso le immagini, e questo, come è noto, è un dato che affonda le sue radici già al tempo del paganesimo. Successivamente, il trionfo del Cristianesimo sui culti pagani, ha dato grande risalto alle immagini sacre, raffiguranti principalmente il Signore, la Gran Madre di Dio e primi santi martiri. L’arte sacra, è un mezzo davvero efficace per poter far veicolare un determinato messaggio di Amore, Fede ed Umiltà. La Chiesa, da sempre, infatti, ha sentita l’esigenza di esporre ai fedeli le sacre effigi, rendendo in questo modo, quanto più tangibile, ciò che non è percepibile ai sensi: il Divino.
Il popolo cristiano cattolico, in particolar modo, verso la Vergine Maria e i Santi, nutre una particolare devozione, dettata il più delle volte da tradizioni tramandate di padre in figlio. Ma, contrariamente a quanto si pensi, la cosiddetta “pietà popolore”, negli ultimi anni rivisitata dal Sommo Pontefice e dai vescovi, può essere un vero toccasana per la Fede, perché si tratta del momento in cui, i fedeli “esternano” nel verso senso del termine, la loro testimonianza cristiana attraverso il culto dei Santi. E’ ovvio, poi, che questo culto, deve poi guidarci al traguardo della nostra vita: Gesù Cristo. La devozione verso la Vergine Maria e verso i Santi, può ritenersi allora vera e sincera, in primis attraverso la gioia esternata pubblicamente, attraverso la preghiera e attraverso il nostro mettere in pratica la PAROLA.
A Casagiove è oggetto di una profonda devozione, da parte del popolo, il Santo “Apostolo della Carità”, il francese Vincenzo dé Paoli. San Vincenzo, tramite il suo straordinario stile di vita, ci insegna a non demordere mai durante le sfide della vita, anzi a confidare sempre e solo nella Divina Provvidenza. Ci insegna pure a fare sempre la volontà di Dio, a rimboccarci le maniche per i prossimi, per la comunità in cui viviamo ed operiamo con amore e passione.
Sempre a Casagiove, si custodisce una bellissima scultura lignea dell’Ottocento (attribuita allo scultore partenopeo Francesco Verzella). Si tratta di una immagine davvero espressiva e che dal suo volto esprime una dolcezza unica, espressione che rincuora tutti, grandi e piccini. Una descrizione davvero esaustiva della scultura vincenziana casagiovese viene fatta dal prof. Francesco Di Palo di Terlizzi (Bari), nel suo formidabile libro, LA FABBRICA DEI SANTI – FOGGIA 2020, in cui passa in rassegna un gran numero di sculture sacre, venerate nei luoghi più disparati del Meridione italiano: “La statua di Casagiove, ispirandosi in maniera palmare alla scultura del Bracci (Pietro – presso la basilica vaticana), raffigura il Santo dal volto ben caratterizzato e l’espressione arguta e gioviale, stempiato e con l’inconfondibile pizzetto canuto; si muove con vigore e autorità in atto di predicare, puntando l’indice al cielo e stringendo energicamente nella mano sinistra il grande crocifisso cui soleva accompagnarsi. Indossa la talare nera, le cui pieghe disegnano le gambe in movimento, sulla quale scende, come plissettata, la cotta bianca dalle lunghe maniche mosse dal vento; anche la preziosa stola dorata appare agitata dal vento che investe l’intera figura”.
Ora a Casagiove, non resta che riaccogliere, dopo un lungo restauro conservativo, sotto la sorveglianza della Soprintendenza di Caserta, la preziosa scultura del Santo “vecchierello”, resa ancor più bella ed espressiva. La cerimonia, infatti, avrà luogo domenica 10 LUGLIO 2022, a partire dalle ore 19.00.
Di seguito il programma completo della manifestazione:
