CASAGIOVE (CE) – La comunità parrocchiale di San Francesco di Paola rivolge i suoi calorosi auguri di buon onomastico e, soprattutto, di buon compleanno a don Antonio Aragosa.
Nella ricorrenza della sua nascita si riavvolge il nastro dei ricordi per i fedeli che lo hanno accompagnato in ben cinquant’anni del suo servizio sacerdotale a Casagiove, e che con commozione si preparano all’avvicendamento, a seguito della nomina vescovile, con un altro sacerdote di origini beneventane, don Biagio Saiano di Limatola, proveniente dalla parrocchia Santo Stefano in Tuoro di Caserta.
L’impegno pastorale a Casagiove di don Antonio Aragosa inizia nel 1972, quando appena trentenne, accetta la proposta di S.E. Vescovo Vito Roberti di guidare una chiesa chiusa dal 1966, che presenta molti problemi strutturali e che non ha una comunità cristiana di riferimento.
Un ciclo temporale importante per costruire e ricostruire una chiesa in cui bambini, giovani e adulti, investiti dalla missione attiva di don Antonio, hanno poi iniziato a vivere la Chiesa e si sono formati in seno alla parrocchia.
Numerose, infatti, sono state le attività che don Antonio Aragosa ha promosso con solerzia e dedizione nel corso del tempo, innescando un vero e proprio processo innovativo. In particolare si ricorda il foglio parrocchiale “Incontriamoci” prodotto da un gruppo editoriale di giovani e pubblicato mensilmente, il concorso di poesia religiosa e la manifestazione canora “L’Usignolo”, di cui sono state realizzate ben sei edizioni, dal1998 al 2003, nell’ex area fiera di Casagiove.
Don Antonio, docente e autore di diverse pubblicazioni date in dono alla collettività, e promotore del recupero di beni architettonici di interesse storico-artistico, è stato anche testimone e protagonista di un grande pezzo di storia: accolse il Presidente della Repubblica Italiana, Giovanni Leone, in occasione dei 200 anni della morte di Luigi Vanvitelli.
Tra pochi giorni il caro don Antonio Aragosa terminerà il suo mandato a servizio della nostra comunità di Casagiove. L’intera città lo ringrazia con affetto per essere stato sempre vicino alla gente con abnegazione ed impegno, per la sua forza intellettuale, per gli insegnamenti profusi e per aver fatto dono di sè, come indiscussa guida spirituale, accrescendo il valore di una comunità di fedeli e incarnando i più saldi principi della Cristianità.