CAPODRISE. “Ciriaco De Mita non era “solo” un politico, era una delle incarnazioni più luminose e autentiche della Politica, insieme a De Gasperi e a Moro. Almeno per quanti come me sono cresciti nelle sezioni della Democrazia cristiana e hanno cercato nel lavoro, nella politica e nel sociale di lasciandosi ispirare dai principi del cattolicesimo popolare”. Esordisce con queste parole Salvatore Liquori, presidente del Centro studi “Alcide De Gasperi” di Capodrise, nel ricordare lo statista scomparso. “Oggi – prosegue –, l’Italia perde un signore della Repubblica e un servitore dello Stato, prima che un leader carismatico dall’intelligenza rara e un maestro di intere generazioni, rimasto giovane fino a stamattina. Ho avuto la fortuna e il privilegio di incontrarlo, di ascoltarlo e di confrontarmi con lui tante volte; da una lunga conversazione a casa mia ho appreso tanti insegnamenti, che oggi cerco di trasmettere, come consigli, agli amici che fanno politica. Qui, però, vorrei citare due eventi pubblici. Nel 2009, lo invitai alla prima edizione della “Festa dell’amicizia” di Capodrise, organizzata dal nostro centro studi; all’epoca era europarlamentare e coordinatore regionale dell’Unione di Centro. Arrivò, accompagnato da Pietro Squeglia, in perfetto orario: De Mita non sopportava i ritardatari e pretendeva da sé stesso e dagli altri la puntualità. Sul palco montato all’interno del parco “Rodari” – aggiunge Liquori –, dinanzi ad una platea affollata come non mai, si intrattenne sulla necessità che la classe politica avesse di “risintonizzarsi” con gli elettori, i quali, a suo parere, avevano compreso prima e meglio di chi li rappresentasse l’urgenza di ritornare ad uno scenario in cui vi fossero solo partiti con una tradizione storica. Una critica, nemmeno troppo velata, com’era nel suo stile, al bipolarismo imposto dal Popolo della libertà e dal Partito democratico, che poi ha prodotto alleanze innaturali a discapito di un patrimonio di idee e di valori, lasciandosi annientare dalle logiche elettorali. Fu lucido e profetico, come sempre. E, poi, quell’incontro al Ciapi, in viale Carlo III, a metà dagli anni Ottanta, quando era segretario nazionale della Democrazia cristiana. Non potrò mai dimenticare le sue parole – conclude il presidente del “De Gasperi” –: “Mi sveglio pensando alla politica, vado a dormire pensando alla politica, morirò pensando alla politica”. Sono certo che ha mantenuto la promessa. Riposi in pace, Presidente!”.