Su richiesta della Cisl confederale e della Funzione Pubblica di Caserta il giorno 19 maggio 2022 si è tenuto un incontro con il Presidente del Consiglio Regionale Gennaro Oliviero per discutere del personale impiegato in mansioni socio-sanitarie che abbia garantito assistenza ai pazienti, cosi come da previsione di legge di bilancio n. 234 del 30.12.2021.
” al fine di rafforzare i servizi sanitari regionali, anche per il recupero delle liste di attesa e consentire la valorizzazione della professionalità acquisite dal personale che ha prestato servizio anche durante l’emergenza Covid-19, gli enti del servizio sanitario nazionale, nei limiti di spesa consentiti possono avviare anche al fine di reinternalizzare i servizi appaltati in coerenza con il piano triennale del fabbisogno del personale, procedure selettive per il reclutamento del personale do impiegare per l’assolvimento delle funzioni reinternalizzate, prevedendo la valorizzazione, anche attraverso una riserva di posti non superiore al 50% di quelli disponibili, del personale che abbia garantito assistenza ai pazienti in tutto il periodo compreso tra il 31 gennaio 2020 ed il 31 dicembre 2021 e con almeno tre anni di servizio”.
L’incontro ha avuto ad oggetto la posizione dei circa 70 lavoratori, infermieri ed operatori socio-sanitari, licenziati per sopravvenuta cessazione del contratto di appalto con una ditta di lavoro somministrato.
Presenti all’incontro anche il Segretario confederale con delega alla sanità Nicola Cristiani ed il Segretario Generale della Cisl Fp Caserta Franco Della Rocca, insieme ai delegati Cisl FP Franco Crisci e Rosa Della Ventura.
La Cisl chiede dunque l’applicazione della Legge di bilancio, n. 234 del 30 dicembre 2021, articolo 1 comma 268 lett. C per poter adempiere a quanto previsto prioritariamente, per salvaguardare i circa 70 operatori sociosanitari che da un decennio lavoravano in somministrazione e che sono stati sospesi dal lavoro dal 1 aprile 2022.
“Vale la pena spiegare i fatti dall’inizio – riferiscono Della Rocca e Cristiani – nel 2015 con l’arrivo dei commissari prefettizi fu deciso di internalizzare i servizi per ragioni di economia, un’ottima scelta: non solo si sarebbe ottenuto un risparmio della spesa ma al contempo non andavano perse le competenze del personale che lavorava da oltre un decennio per l’azienda ospedaliera”.
A quel tempo però, a causa del blocco del turn over, non era possibile assumere, fu cosi deciso di ampliare le ore di lavoro somministrato. Oggi dunque la Cisl rifacendosi proprio alla reinternalizzazione del 2015 richiama la legge attuale che finalmente concede la possibilità di salvaguardare i livelli occupazionali, valorizzare le esperienze professionali acquisite e questi lavoratori possono usufruire di un concorso riservato previsto dalla normativa”.
Non sarebbe la prima volta, esiste un recentissimo precedente in Campania, l‘AORN Santobono di Napoli ha infatti da poco emanato un bando in tal senso. La Regione Campania ha interpellato il Direttore Generale Tutela della Salute e Coordinamento SSR Antonio Postiglione il quale ha affermato che l’attuazione di tale legge rientra nei poteri aziendali, nel rispetto del piano del fabbisogno e delle spese di bilancio.
“A questo punto spetta al direttore dell’Aorn Caserta, Gaetano Gubitosa salvare queste 70 famiglie – rincarano Cristiani e Della Rocca – L’appello della Cisl al Direttore è di attuare nell’immediato l’iter procedurale così da mettere fine allo stato di precariato che affligge questi operatori da anni e che sono stati impegnati in prima linea nel corso di uno dei periodi più duri vissuti a causa del covid, per questo ringraziamo il presidente Oliviero per aver dato voce a questa istanza”
La provincia di Caserta in Campania è quella che ha maggiormente risentito della mancanza dei concorsi, le altre aziende sanitarie locali sono state di fatto più tempestive quando è stato attuato lo sblocco concorsuale mentre le aziende casertane non si sono mosse per tempo e gli operatori sanitari del territorio sono rimasti fuori dalle graduatorie.
“E’ un importantissimo risultato per la provincia di Caserta anche se siamo in un notevole ritardo, ma in questo modo si potrebbero non solo recuperare subito i 70 OSS dell’Azienda Ospedaliera, ma addirittura aiutare tutti gli altri operatori in appalto di servizio”, precisa il Segretario Ust Cisl Caserta Giovanni Letizia.
“La Cisl infatti intravede in questo iter non solo la possibilità di salvare il posto di lavoro dei 70 in questione, ma centinaia di altri livelli occupazionali se si considerano i 150 lavoratori delle cooperative sociali e gli oltre 100 operanti nel servizio 118″.