“Si tratta di una vera e propria emergenza sanitaria, in grado di mettere in ginocchio la nostra economia. È necessario un intervento normativo urgente, che consenta di controllare l’espansione dei cinghiali e di altre specie di ungulati. Il nostro territorio è esposto a rischi troppo alti per la salute pubblica, l’ambiente e le imprese agricole. L’attenzione sui focolai di peste suina rende necessario uno sforzo in più da parte di Regioni, Enti gestori delle Aree protette e Parchi nazionali per prevenire, fronteggiare ed eradicare una malattia che, per quanto innocua per l’uomo, può produrre conseguenze devastanti per interi comparti produttivi. La questione non riguarda più la gestione ordinaria, ma azioni straordinarie per contrastare la diffusione”.
Lo ha annunciato l’assessore all’Agricoltura della Regione Campania, Nicola Caputo, esprimendo pieno sostegno a Federico Caner, Coordinatore della Commissione Politiche Agricole della Conferenza delle Regioni, e alla Sottosegretaria di Stato al Ministero della Transizione Ecologica, Vannia Gava.
“Non possiamo vanificare tutti gli sforzi messi in campo, fino ad oggi, per essere la regione all’avanguardia nel complesso comparto faunistico. In un simile contesto – continua l’assessore Caputo – non è più giustificabile l’assenza di azioni di contenimento anche nelle Aree protette e nei Parchi nazionali. Mai come ora, è necessario invocare il senso di responsabilità di tutti gli Enti coinvolti nell’applicazione del Piano”.
La Regione Campania è già intervenuta, adottando tutti i provvedimenti di gestione e misure di prevenzione e lotta attiva.
“Ci siamo confrontati con il Ministro Patuanelli e con il Commissario straordinario per la peste suina, e siamo in sintonia con il Sottosegretario alla Salute, Andrea Costa, anche in relazione a quanto prevede ISPRA nelle linee guida per i Piani Regionali per l’eradicazione della malattia. Abbiamo convocato con urgenza i rappresentanti dei Parchi regionali e nazionali per sollecitare nuovamente gli Enti gestori ad applicare le azioni previste dal Piano di controllo e gestione al cinghiale, varato dalla Regione e approvato dai Parchi con estrema sollecitudine. La speranza – conclude Nicola Caputo– è che tutto il comparto risponda con senso di responsabilità alla richiesta di tempi certi e di un dettagliato cronoprogramma di interventi, utili per raggiungere gli obiettivi ministeriali e uscire da questa seria emergenza sanitaria”.