Impianto rifiuti alle spalle dell’Appia, scintille tra il sindaco Vozza e l’opposizione

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Al fine di intercettare i fondi messi a disposizione dal PNRR, per migliorare la capacità di gestione efficiente e sostenibile dei rifiuti, il comune si appresta a presentare due progetti per la realizzazione di un’isola ecologica e di un piccolo impianto di compostaggio di comunità. L’Amministrazione risponde a chi ha messo in circolo notizie false allarmando i cittadini su inesistenti pericoli per la collettività.

Una scomposta campagna, largamente poggiata su confusioni, equivoci ed incompetenze, orchestrata da una parte dell’opposizione sta tentando di creare allarme tra i cittadini e puntando, con metodo divenuto normale, a screditare la figura del Sindaco e l’azione costruttiva di questa Amministrazione Comunale. Allora è necessario, per rispetto dei cittadini, fare chiarezza:

È falso che si sia progettato un biodigestore a Casagiove. Anzi il Comune di Casagiove è in prima fila nella indicazione delle inopportunità e dei rischi dell’impianto progettato da Caserta.

È vero, invece, che nell’ambito delle opportunità offerte dal PNRR il Comune di Casagiove si è dotato di un progetto indispensabile per partecipare all’assegnazione di fondi, nell’ambito di un bando specificamente a ciò destinato, per la realizzazione di un’isola ecologica, o centro di raccolta, necessaria a dare ai cittadini  nuovi servizi ambientali, disponibili tutti i giorni, per il conferimento di rifiuti riciclabili, oggi spesso oggetto di abbandono e roghi tossici in campagna e periferia, ma anche in pieno centro, come i rifiuti ingombranti non soggetti a raccolta domiciliare quali divani, mobili, legno, materassi, ferro, inerti e rifiuti elettronici (frigoriferi, forni, lavastoviglie, etc.), sfalci di potature di giardini privati e pubblici. Inoltre, essendo previsto dal bando e auspicato a tutti i livelli dall’Europa, all’Italia, alla Campania, il progetto prevede l’installazione di due compostiere, semplici compostiere, non biodigestori o inceneritori o altre diavolerie di cui in malafede si racconta, di piccolo cabotaggio e di altissimo contenuto tecnologico. La tecnologia prescelta è quella relativa alle compostiere elettromeccaniche destinabili al compostaggio in grado di non emettere alcuna maleodoranza né scarichi o sostanze liquide di scarto. Dalle due compostiere deriverà la produzione di un ottimo fertilizzante naturale da distribuire ad agricoltori, da reimpiegare negli spazi verdi urbani e da destinare ai cittadini casagiovesi che ne facessero richiesta.  Il compost prodotto sarà oggetto di periodiche analisi di laboratorio così come le utenze saranno adeguatamente informate sull’unica piccola incombenza richiesta: restare attenti alla qualità della raccolta differenziata.

L’area indicata è la più idonea ed è di fatto acquisibile dal Comune perché tanto è sancito da Conferenza di Servizi posta in essere quindici anni fa e mai condotta a termine, come le altre dello stesso periodo, per le quali l’attuale Amministrazione sta lavorando al fine di acquisire al Comune tutto quanto di diritto ad esso è destinato.

Dalla realizzazione degli impianti è calcolata una riduzione del costo complessivo del servizio e, dunque, della TARI di un ammontare di 250mila euro, pari al 15%.

Le relazioni illustrative e tecniche del progetto saranno inviate a chiunque dei cittadini ne facesse richiesta; la lettura degli atti scritti, non di quelli raccontati da acrimoniosi banditori, aiuta di certo a fare chiarezza.

Questo è quanto.

Il Sindaco e l’Amministrazione non hanno tradito principi ambientalisti e di salvaguardia del territorio in cui credono. Lo smaltimento dei rifiuti richiede, non l’inerzia, ma interventi intelligenti e sicuri, che saranno, se finanziati, ridiscussi anche con i cittadini. Dinieghi preconcetti e populismo farcito di malafede finiscono col lasciare la situazione com’è e rendere contenti il malaffare e le mafie, che in assenza di scelte pubbliche, chiare, efficienti e sicure si arricchiscono e di rifiuti inquinano, degradano, uccidono.

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