Caos filiera bufalina e brucellosi: Cgil Caserta, Flai e ALPAA a favore degli allevatori

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In riferimento alle tematiche sanitarie, ambientali ed economiche della filiera bufalina, in relazione alla brucellosi, la CGIL di Caserta, la Federazione agroalimentare della Flai e l’associazione ALPAA esprimono sostegno e solidarietà agli operatori del settore bufalino impegnati a contrastare il proliferare della brucellosi nelle aziende zootecniche del territorio casertano e nel contempo a tutelare l’enorme patrimonio economico/finanziario della mozzarella di bufala campana che incide in maniera rilevante sull’intero comparto agroalimentare regionale e nazionale, evitando eventuali speculazioni di tipo commerciale.

Nel condividere gli obiettivi che il Coordinamento si è dato, le scriventi ritengono che le azioni intraprese devono coinvolgere tutti i soggetti sociali e istituzionali al fine di evitare strumentalizzazioni che rischiano di svuotare di contenuto la piattaforma e gli indirizzi dati, facendo prevalere la pratica del confronto e non dello scontro.

Riteniamo che la drammatica situazione in essere vada affrontata con azioni di prevenzione che debbo camminare di pari passo con l’individuazione selettiva dei capi infetti e del loro eventuale abbattimento nonché di un piano vaccinale mirato che non abbia ricadute dal punto di vista commerciale.

Le condizioni ambientali, le alterazioni degli ecosistemi naturali e artificiali e l’interazione con la fauna selvatica sono potenziali fattori di rischio. Pertanto, non sono da sottovalutare le problematiche della tenuta del territorio relativamente alla manutenzione, alle opere infrastrutturali e questione idrica che vanno affrontate e sulle quali bisogna definire gli interventi necessari per garantire aree salubri che è elemento e fattore di qualità e competitività.

Tutte le azioni atte a debellare il fenomeno della brucellosi vanno sostenute con interventi economici nei confronti delle aziende colpite al fine di permettere gli interventi di programmazione, monitoraggio e ripopolamento post eradicazione che devono necessariamente prevedere anche interventi di prevenzione e tutela per tutto il personale impegnato nelle aziende bufaline attraverso interventi coordinati di profilassi.

La salute umana, quella degli addetti al settore bufalino, essendo strettamente collegata a quella degli animali per i contatti che si hanno attraverso l’attività lavorativa, deve essere tutelata e avere pari dignità.

Per quanto riguarda gli addetti impegnati nelle aziende bufaline, crediamo che vada attenzionata e data risposta ai lavoratori i quali hanno avuto ripercussioni sulla tenuta del sostegno al reddito in caso di riduzione di giornate lavorative prestate con conseguente ricadute sulle prestazioni previdenziali.

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