28 dicembre, si presenta il romanzo “Le solite notti” di Elvira Morena a Palazzo Fruscione di Salerno

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Flora, giovane e bella, senza risorse, recide le sue radici e finisce come emigrante dal Sud Italia al Nord. Scenari imprevisti affollano il suo orizzonte notturno, tra la realtà e il sogno di essere come Audrey Hepburn. È la storia che anima il romanzo “Le solite notti” (collana “Il portico”, 256 pp., euro 14,90) di Elvira Morena, II edizione, Marlin editore, la casa editrice fondata da Tommaso e Sante Avagliano. Martedì 28 dicembre, alle 18:30, nel duecentesco Palazzo Fruscione di Salerno, Vicolo Adelberga n. 19, si presenta il libro grazie alle associazioni “Il Castello” e “Scriptorum”. Dialoga con la scrittrice il giornalista del “Mattino” Alfonso Sarno e modera la giornalista e scrittrice Luciana Mauro. Letture a cura dell’attrice Nunzia Schiavone. L’incontro avviene in sicurezza, con obbligo di Green Pass.

Il libro

Un romanzo sospeso tra l’icona immaginaria di Audrey Hepburn, con la quale s’identifica la protagonista, e la dura realtà della strada nel segno di una scrittura originale e profonda. “Le solite notti” di Elvira Morena «nasce dalla voglia di viaggiare nell’animo femminile; nasce dalla curiosità di testare mondi a me sconosciuti, di riuscire a descriverli, seguendo il mio stile narrativo.  Flora, la protagonista del mio ultimo romanzo, è stata una mia sfida. Ma Flora è solo un pretesto. Attraverso la sua storia ho voluto soffermarmi sul potere: su chi “lo gestisce e mai lo subisce”. Su quanto sia schiacciante e, nello stesso tempo, effimero, questo potere. A dispetto di ciò che si è indotti a credere, il potere è solitudine», sottolinea l’autrice.

La storia

Flora è una ragazza meridionale che, perduti i genitori, emigra al Nord, in una città che ricorda vagamente Bologna. Con l’aiuto di Peppe, unico amico, lavora come commessa in un negozio periferico. Ma, non sapendo arginare rapine e piccole truffe, viene sbattuta fuori dalla titolare della rivendita e si ritrova ancor più disperata e sola. Allora affida la sua sopravvivenza nelle mani di Peppe, che a sua volta ha affidato la sua nelle mani di Rosario, il potente boss locale, dedito allo spaccio di droga e allo sfruttamento della prostituzione. Flora accetta ogni compromesso ed entra a far parte del gruppo di prostitute in servizio in una precisa area della periferia: Pineta Grande. La lunga catena di disperati si allunga quando Flora s’innamora di Marco, il giornalista delle ronde notturne, a caccia di mondi sommersi perché affamato di scoop. La delusione colpisce Flora e le offusca l’ultima casella destinata ai sogni. Forse solo allora apre davvero gli occhi e le si palesa davanti la precarietà di una vita consumata sulla strada, in incontri occasionali e con uomini anonimi. Nel frattempo, la donna sopravvive a un lungo interrogatorio della polizia e scaccia con disprezzo Peppe che, invece, nutre da tempo una sotterranea passione per lei. Ma il boss Rosario decide di averla tutta per sé. Riuscirà a salvarsi?

L’autrice

Elvira Morena vive e lavora a Salerno, dove svolge la professione di medico cardio-anestesista. È autrice di poesie inedite e racconti brevi pubblicati su blog e riviste culturali. Come narratrice, ha esordito nel 2015 col romanzo “Domani mi vesto uguale”.

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