Le orchidee selvatiche dei Monti Tifatini, l’appello del Wwf: facciamo che siano un simbolo di rinascita
Azzannati dalle cave, straziati da incendi boschivi, assediati dalle città: i colli Tifatini resistono, tanto che sul numero 64 del 2021 della Rivista del Gruppo Italiano di Studio delle Orchidee Selvatiche (GIROS) è stato pubblicato un contributo alla conoscenza delle orchidee selvatiche ritrovate sia sui monti che abbracciano Caserta che nel Parco della Reggia vanvitelliana. Le orchidee sono piante relativamente rare, dalla biologia complessa, sensibili alle condizioni ecologiche degradate e quindi importanti indicatori biologici di salute ambientale. Grazie al lavoro congiunto degli esperti del GIROS e dei volontari del WWF Caserta, per 3 anni sono stati raccolti dati sulla presenza di queste effimere e delicate creature che crescono nell’ombra del bosco bene come sul bordo di una strada, riempiono improvvisamente un prato e dopo poche settimane scompaiono per rifiorire, puntuali e nello stesso luogo 12 mesi dopo oppure, dispettosamente, sparire del tutto per anni. I ricercatori hanno rilevato ben 26 specie di cui 5 nuove per l’area. Si tratta di piante protette da leggi regionali e nazionali, ma che talora vengono straziate dalle attività di sfalcio ( o peggio di diserbo chimico ! ) da solerti operatori comunali lungo i bordi stradali, o dilaniate da moto a 2 e a 4 ruote che percorrono i sentieri dei Tifatini, mettendo a rischio anche gli escursionisti. Le attività di taglio delle “erbacce“ non sono sempre giustificate e invece potrebbero (e dovrebbero, essendo piante protette ! ) essere programmate dalle amministrazioni locali con la collaborazione di chi conosce la complessa biologia di queste piante, per permettere loro di fiorire, fruttificare e rilasciare i preziosi semi, prima di tagliare tutto. A causa di queste scellerate abitudini, diverse stazioni di pregiate orchidee si sono perse in questi anni nei territori tra i Comuni di Caserta e di Castelmorrone.
Le orchidee selvatiche dei Tifatini potrebbero diventare un simbolo importante di tutta la potenzialità e la vitalità di queste colline calcaree che da Maddaloni giungono fino a Capua, delicatamente lambite dal Volturno, sede di imponenti fenomeni carsici (le Comole) e percorse da torrentelli e sorgenti, ai più ignoti. I Tifatini sono ancora un pregevole scrigno di biodiversità, a pochi metri da popolosi agglomerati urbani che, se adeguatamente protetti e valorizzati, potrebbero contribuire ad uno sviluppo economico sano e sostenibile entrando, a pieno titolo, nel capitale naturale del capoluogo e delle città limitrofe. Ed invece, per esempio, la pratica per l’istituzione del Parco dei Monti Tifatini giace da 13 anni sui tavoli della nostra amministrazione provinciale e dei Comuni interessati (tra cui Caserta): proteggere le orchidee significa salvaguardare l’ambiente in cui vivono e quindi la nostra salute. Maggiori informazioni sulla flora dei Monti Tifatini sono reperibili sul sito del WWF Caserta http://www.wwfcaserta.org/erbario/index.htm
Del resto questo è il messaggio che da sempre il WWF Caserta lancia a cittadini e politici: la buona salute dell’uomo passa necessariamente per un ambiente sano. I Tifatini ospitano già 3 Siti di Importanza Comunitaria (SIC), a conferma del pregio ambientale già riconosciuto dalle istituzioni europee e, sorgendo al centro di una conurbazione con oltre 200.000 abitanti, potrebbero rappresentare uno spazio ricreativo a vocazione naturalistica, con ricadute economiche ben superiori, per esempio, a quelle prodotte delle cave!
Lo studio dei ricercatori non ha solo un valore scientifico in sé, ma vuole inviare un segnale forte ai cittadini ed alla politica: Terra di Lavoro è solo marginalmente Terra dei Fuochi! Nelle acque e sulle spiagge domitiane vive e si riproduce la Caretta caretta, la simpatica tartaruga mediterranea, sul Matese ulula libero il lupo, nei laghetti salmastri dei Variconi a Castelvolturno, decine di specie di uccelli , tra cui gli elegantissimi fenicotteri, si riposano o nidificano, i tralicci elettrici di Brezza e Cancello Arnone vengono scelti ogni anno dalle cicogne bianche per mettere su famiglia, sui Tifatini sono state ritrovate 26 specie di orchidee. La natura di Terra di Lavoro e dei Tifatini merita certamente maggiore attenzione da parte delle amministrazioni locali ma anche dei loro abitanti. E speriamo che queste buone notizie possano contribuire a consolidare quell’amore per la propria terra senza il quale non è possibile sperare in un reale riscatto della provincia di Caserta, dove noi tutti aspiriamo a vivere in armonia con la Natura.