C’è grande attesa da parte dell’Associazione “Enrico Caruso” di Caserta e Casagiove e tutti i suoi soci per l’evento che si festeggerà il prossimo 7 marzo 2021. Infatti, in quella data spegnerà le cento candeline il giudice Castore Tescione, per tanti anni legato all’Associazione da vincoli di affetto e di amicizia, ricoprendone la carica di presidente onorario e quella di componente della commissione dei vari concorsi artistici e letterari.
Nato a Caserta il 7 marzo 1921, vi risiede nell’edificio che fu fatto innalzare dal padre, Giovanni Tescione, ai primi del secolo scorso, con degli affreschi sulla facciata che lo ritraggono bambino insieme al gemello Polluce. Studiò a Caserta e poi al convitto Vittorio Emanuele di Napoli, città dove risiedeva all’epoca la sua famiglia. Il 27.2.1941 fu chiamato a prestare servizio militare e inviato al fronte. Fu prigioniero dei tedeschi dal 14.10.43 al 28.8.45. Scappò dal campo di concentramento e, dopo una fuga avventurosa, giunse in Italia in una decina di giorni, dove finalmente abbracciò il padre e apprese della tragica ed eroica fine del fratello Gennaro a Rodi Egeo. Fu decorato con la croce al merito di guerra.
Lasciò gli studi di ingegneria, di cui aveva superato il biennio prima della guerra e si iscrisse e laureò in giurisprudenza. Nel giro di pochi anni si abilitò all’insegnamento delle materie giuridiche, lavorò in banca ed infine vinse il concorso in magistratura, professione che esercitò fino al 1.7.76, quando, su sua richiesta, fu collocato a riposo col grado superiore di consigliere di cassazione. Il 27 dicembre di quello stesso anno fu insignito del titolo di Commendatore. Fu Presidente di commissione tributaria e, perfezionatosi in diritto amministrativo, iniziò ad esercitare la professione di amministrativista, seguendo, come sempre i tanti suoi interessi nel campo della cultura e dell’arte, come apprese dal padre, aiutandolo a completare i suoi saggi sulla storia della seta di San Leucio e dell’arte del corallo di Torre del Greco. Amò la musica e questa fu l’occasione, quando divenne difensore civico del Comune di Casagiove, di approfondire l’amicizia con l’Associazione “Enrico Caruso” e in particolar modo con il presidente Giuseppe Di Gennaro. Infatti è stato sempre vicino alle varie manifestazioni dell’Associazione con grande entusiasmo e partecipazione. Il suo pregio maggiore è stato ed è la gentilezza e la disponibilità verso gli altri. Tutti per una vita lo hanno sempre chiamato “giudice” per l’affetto con cui si relazionava a tutti. Domenica mattina con un saluto online i soci tutti saluteranno il giudice, persona straordinaria e uomo di grande cultura. Allora, caro giudice, 100 di questi giorni!!!