Al Palazzo delle Arti la quarta edizione di Capodrise Contemporanea
A volte i dialoghi migliori si fanno senza parlare. Su una cosa non ci sono dubbi: parte con un tema controverso -molto diverso dal solito- la quarta edizione di Capodrise Contemporanea, la rassegna tematica di Palazzo delle Arti, in provincia di Caserta interamente incentrata sul mistero dei silenzi e le sue infinite declinazioni.
Sabato 12 settembre 2020, alle 18:30, sul palcoscenico di “Silenzi” al primo appuntamento -che riapre nuovamente al pubblico Palazzo delle Arti riorganizzato secondo le nome covid-19- Michelangelo Giovinale, -direttore artistico al timone di una rassega che non smentisce la qualità delle sue aspettative- chiama a dialogare ospiti di rilievo quali, Carlo Rescigno, archeologo di fama internazionale e professore ordinario all’Università degli studi della Campania, Giuliana Martirani, meridionalista, docente universitaria di geografia politica ed economica e di politica dell’ambiente, scrittrice, Giorgio Agnisola, professore emerito di arte sacra e scrittore raffinatissimo oltre che critico d’arte, il suo, un ritorno fra le personalità di Palazzo delle Arti. Vi sono silenzi -dichiara Giovinale- che permettono alla vita di mostrarsi in tutta la sua bellezza, ma vi sono pure silenzi conseguenza di quel processo di inculturazione moderna, che porta a sopprimere le identità, precludendo ogni forma di dialogo. Silenzio dell’imbarazzo, della paura e silenzi di morte. Difficile da sopportare in quanto si oppongono, pesantemente, alla vita. Si resta in silenzio, tra stupore e consolazione, interrogativi e speranze.
Il silenzio sembra una capacità dell’uomo quasi del tutto estinta nel tempo frenetico che viviamo, nei ritmi nevrotici di una società che abbiamo costruito sopprimendo il desiderio di ascolto, meglio ancora, il desiderio dell’altro. Ma anche il silenzio, quello che ha attraversato il nostro recente quotidiano. Riempito strade e piazze deserte. Spettrale e insondabile, nella distanza dei corpi e nell’impossibilità di raccontare all’altro la nostra esistenza. Questo tempo di attesa -precisa Giovinale- che dovrebbe essere costitutivo dell’uomo, oggi appare infinito e insopportabile.
Interrogativi e risposte, per un dialogo quello di sabato 12 settembre nel cortine delle muse di Palazzo delle Arti, tutto da tessere fra le esperienza di un archeologo che solitamente nel silenzio opera, al silenzio profondo che pervade l’arte quando questa con i suoi interpreti si interroga sul mistero della vita.
Due misure del silenzio che dovranno cercare una quadra con quello più amaro e viscerale delle cronache quotidiane.
Elementi di un silenzio che ci paralizzano che, d’un colpo solo, emergono dal sottosuolo della coscienza che, come diceva Freud, ci appartengono e dovrebbero esserci familiari.
In apertura i saluti del Sindaco, Angelo Crescente e dell’Assessore alla Cultura, Luisa D’Angelo a cui seguirà la presentazione dell’opera manifesto di Giovanni Cavaliere realizzato per questa quarta edizione di Capodrise Contemporanea.
La quarta edizione di Capodrise Contemporanea, doge del sostegno della Scabec e del patrocinio del Mibac della Regione Campania, della Provincia di Caserta e di numerose Istituzioni scolastiche del territorio facenti parte della rete delle istituzioni che riconoscono Palazzo delle Arti quale presidio culturale territoriale.