La ripresa a rilento dell’attività giudiziaria determinata dagli effetti dell’emergenza Covid19 rischia di far deflagrare una bomba ad orologeria che viceversa va disinnescata in tempi brevissimi. E’ quanto hanno dichiarato questa Mattina la Segretaria Confederale responsabile dell’Ufficio Politiche del Welfare della Ugl Ornella Petillo, e la Vicesegretaria della Ugl Caserta Marianna Grande. Durante i giorni del lockdown, si legge nella nota congiunta trasmessa agli organi di stampa, avevamo già lanciato questo allarme sociale; eravamo infatti persuase che tantissime donne avrebbero dovuto convivere con le angherie di mariti, compagni e familiari violenti; una condanna silenziosa che a nostro avviso le avrebbe costrette a trascorrere momenti che definire difficili appariva già come un eufemismo. La percezione, che ci induce a credere che siamo in presenza di una crescita esponenziale dell’interruzione di tante difficili convivenze, è reale ed è suffragata da quanto già riportato dall’articolo apparso a metà Maggio su Vanityfair, dalle dichiarazioni della senatrice Valeria Valente e da quelle dell’avvocato Gian Ettore Gassani, presidente dell’Associazione Avvocati Matrimonialisti Italiani che aveva fissato a 25.000 il numero delle coppie in attesa. Sono tantissime le donne che vivono la necessità di voler dar seguito o addirittura presentare istanza di separazione presso i tribunali competenti, il cui lavoro, partito peraltro a macchia di leopardo, non consente di procedere con speditezza. E’ un’emergenza, concludono le sindacaliste, che si ripercuote anche sui figli minori, i quali, nel migliore dei casi sono vincolati da accordi di visita pro bono che non hanno alcun valore giurisprudenziale ed ai quali, per i motivi evidenziati, non possono venir riconosciuti gli assegni compensativi.