La Guardia di Finanza di Marcianise e i Carabinieri di Maddaloni hanno eseguito la confisca di beni per un valore di circa 3 milioni di euro, disposta dal Tribunale di Santa Maria Capua Vetere nei confronti di M.P., imprenditore di San Felice a Cancello, intraneo al clan camorristico “MASSARO – DI PAOLO”, attivo nei Comuni di San Felice a Cancello e Santa Maria a Vico.
Il sequestro di beni ha tratto origine dagli arresti compiuti dalla Guardia di Finanza di Marcianise nel febbraio 2015, quando venivano colpiti da un’ordinanza di custodia cautelare 3 soggetti accusati, a vario titolo, dei reati di usura, estorsione e riciclaggio, tutti aggravati dall’utilizzo del “metodo mafioso”.
All’epoca, nel corso delle iniziali indagini, a cui fornivano il proprio apporto anche i militari dell’Arma, era stata dimostrata un’intensa attività usuraia ed estorsiva, svolta con sistematicità e a livello “imprenditoriale”, accompagnata da frequenti richieste vessatorie esercitate con i metodi intimidatori tipici delle associazioni camorristiche.
I proventi di tali attività illecite venivano poi riciclati in attività commerciali, investimenti e strumenti finanziari, molti dei quali riconducibili direttamente a figli e nipoti dell’imprenditore ora colpito dal provvedimento di confisca, alcuni dei quali all’epoca ancora minorenni.
Gli accertamenti patrimoniali poi eseguiti dalla Guardia di Finanza, con specifico riguardo al soggetto ora colpito dal provvedimento di confisca, hanno ricostruito oltre dieci anni di flussi finanziari, investimenti mobiliari e immobiliari, acquisizioni societarie eseguite dal nucleo familiare del soggetto, individuando una significativa sproporzione tra il tenore di vita e i redditi dichiarati.
Tutti i beni acquisiti con risorse finanziarie non giustificate sono stati quindi oggetto di sequestro eseguito nel febbraio 2017. All’esito della successiva istruttoria, svolta in contraddittorio con la parte, il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere – Sezione Misure di Prevenzione ha ora disposto la confisca di quei beni per circa 3 milioni di euro, eseguita oggi congiuntamente dai militari della Guardia di Finanza e dell’Arma dei Carabinieri.
Sono stati quindi sottratti definitivamente alla criminalità organizzata numerosi immobili a uso commerciale e abitativo, terreni e autoveicoli, ma anche disponibilità finanziarie, 2 diamanti da investimento e un noto bar di San Felice a Cancello (CE).
L’attività odierna rappresenta un’ulteriore conferma della profonda attenzione delle Forze di Polizia per l’aggressione patrimoniale nei confronti della criminalità locale, con particolare riferimento al fenomeno dell’usura e al riciclaggio del denaro “sporco” in attività imprenditoriali lecite.
Grazie agli strumenti normativi previsti dal Codice Antimafia, è stato infatti possibile sottrarre definitivamente al clan, già prima della conclusione dei processi penali, risorse economiche che, una volta “ripulite” e inserite nel circuito economico legale, avrebbero alterato sensibilmente il mercato di riferimento, a danno degli imprenditori onesti che non possono contare, per i loro investimenti, su tali illecite iniezioni di liquidità.