Il Governo vigili sugli abusi delle Federazioni, Protocollata da ASI una lettera al Ministro Spadafora
“Il Governo e le istituzioni sportive intervengano immediatamente nei confronti delle Federazioni equestri che, attraverso atti ufficiali, consentiranno la ripartenza di gran parte dell’attività sportive in spregio ai chiari intendimenti del DPCM di limitare al massimo le attività stesse almeno fino al 18 maggio”, così ha detto il Sen. Claudio Barbaro, Presidente di ASI, Associazioni Sportive e Sociali Italiane.
Grazie al DPCM del 26 aprile 2020, che introduce l’Italia nella cosiddetta ‘Fase 2’, avranno facoltà di ricominciare i propri allenamenti gli atleti considerati di “interesse nazionale”. Un Decreto confuso che, in assenza di riferimenti regolamentari o temporali, lascia spazio alle interpretazioni di CONI, CIP e Federazioni sportive chiamate all’individuazione di questi atleti.
Il Decreto avrà validità per le prossime due settimane in attesa di verificare la curva epidemiologica. L’Italia è, quindi, ancora e ufficialmente in uno stato emergenziale.
Da lunedì, rischiano di riversarsi nei centri di Equitazione, ad esempio, circa 60mila atleti dichiarati ufficialmente di “interesse nazionale”. Si, perché la FISE (FSN), in data 29 aprile 2020, ha annunciato che “gli atleti con autorizzazione a montare Brevetto, 1° e 2° grado di ogni disciplina (praticamente tutti tranne le attività ludiche) potranno riprendere gli allenamenti”. E’ bene sottolineare che, nel 2019, la federazione degli sport equestri dichiarava di ‘interesse nazionale’ meno di 700 suoi atleti, con Delibera 1236 del 26-11-2019, contro i circa 50mila ad oggi autorizzati. Così anche la FITETREC-ANTE (DSA) che, in data 27 aprile 2020, ha disposto, tramite comunicato sul proprio sito, che a partire dal 4 maggio “sono consentite le sessioni di allenamento degli atleti agonisti con patenti A1/A2/A3, anche in questo caso escludendo le sole patenti ludiche”.
Pericolosi precedenti che potrebbero essere imitati da altre federazioni e vedere, così, completamente invertito l’orientamento del Governo in tema di prevenzione sanitaria.
ASI ha protocollato una lettera al Ministro Spadafora con la ferma richiesta di chiarire al comparto sportivo equestre quale sia la legittima interpretazione normativa del DPCM 26 aprile 2020, prendendo nel caso le opportune iniziative ai fini del rispetto della stessa da parte dei soggetti interessati.
Così ASI, Associazioni Sportive e Sociali Italiane.